venerdì 30 settembre 2011

Una torta...ma in barattolo!


Ok vi ho spaventato...prometto che almeno per un po non parlerò di stranezze e ritornerò ad essere la svampita di sempre :) Stranezza tipo la ricetta di oggi...ci pensavo da un po e a dirvela tutta 
avevo già provato a farla...ma ho rischiato di far esplodere la cucina, la puzza di bruciato ha campeggiato allegramente per giorni, ma questo solo perchè sono un disastro, o perchè a volte credo di essere Wonder Woman...non lo so, ma so di sicuro che devo lavorarci un po sù! Ma poche chiacchiere...vi racconto, ho visto questa ricetta su un una rivista comprata negli Stati Uniti anni fa ed è stato amore a prima vista, una torta in un barattolo, una dolcezza take away, il profumo di qualcosa di buono intrappolato nel vetro per un pensiero speciale, o anche solo per una pausa golosa...per un pic nic al mare, al parco...in salotto...insomma, perchè mettere limiti alla fantasia! E fino ad ora ho parlato solo del lato "romantico" della faccenda...la figata pazzesca sono le istruzioni per la cottura! Allora la rivista, di cui non posso dirvi il nome perchè conservo solo un ritaglio, consigliava di usare una di quelle torte pronte, le polveri a cui si aggiungono uova latte e burro, di riempire i barattoli fino a poco meno di metà e di cuocerli uno per volta in forno a microonde per 2 minuti a potenza massima...no, no, non sono impazzita! Ho provato! E ho provato in trasferta, perchè io non ho il forno a microonde e allora armata di tutte le mie caccavelle, mi sono trasferita a casa di mio suocero, in quel caso proprio perchè dovevo provare la cottura ho preparo un impasto per il ciambellone classico aumentando un pochino le dosi e ho preparato un ciambellone e un barattolo...pazzesco!...è vero! la cottura è venuta perfetta! Devo dire che ho tremato, lo vedevo crescere in frettissima, ma l'incantesimo è riuscito! Io a casa continuo a cuocere i miei barattoli nel forno classico...ma questa può essere una bellissima idea anche per chi non ha molto tempo, ma vuole comunque concedersi un dolcetto...bastano due minuti e il gioco è fatto! 
Questa volta ho preparato una torta margherita, perchè sa di casa, di affetti e perchè profuma di buono, di merende di bambini, l'ho colorata di rosa e di lilla perchè niente è più gratificante di una sorpresa ben riuscita :)



Torta Margherita ( da una ricetta di Muccasbronza ) in barattolo

Ingredienti:
2 uova intere
4 tuorli
125g di zucchero
70g di farina00
70g di fecola di patate
100g di burro morbido
la scorza e il succo di 1 lime
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di lievito ( facoltativo )
coloranti alimentari in gel ( io rosa e lilla )



Preparazione:
Setacciate la farina con la fecola e il lievito se lo usate e tenete da parte. In una boule montare le uova con lo zucchero fino a renderle chiare e spumose, devono scrivere, aggiungere quindi il succo e la scorza del lime e l'estratto di vaniglia sempre mescolando. Riprendete le polveri e aggiungetele al composto di uova in tre riprese, con attenzione, cercando di non smontare il composto, a questo punto senza smettere di mescolate dal basso verso l'alto aggiungere il burro facendolo cadere a filo. A questo punto ho diviso l'impasto in due ciotole e ho aggiunto i coloranti, ho riempito i barattoli fino a poco meno della metà, altrimenti rischiate che un blob informe scivoli via dai vosti barattoli! Con queste dosi vengono 6 barattoli piccoli,( o 1 barattolo e una teglia da 20), che devono cuocere in forno preriscaldato a 170° per 18/20 minuti, vale anche in questo caso la prova stecchino. Prima vi parlavo di un disastro...si perchè ho dimenticato di togliere le guarnizioni di gomma dei barattoli e quindi potete ben immaginare la puzza, per non palare del fatto che ho dovuto buttare via tutto barattoli compresi!
Con questa ricetta partecipo al contest di Imma Take Away


mercoledì 28 settembre 2011

Pannicolo profumato alla vaniglia...un ricordo d'infanzia


Attenzione
Devo fare una piccola prefazione a questo post solo per spiegarvi che il pannicolo è un il muscolo che sostiene gli organi a livello del diaframma, non c'entra niente con cuore, polmoni e organi vari...ha una consistenza molto simile a quella del filetto, ma è molto più saporito e molto più ricco di ferro


Quello che vi presento oggi è uno di quei tagli di carne un po sconosciuti, uno di quelli che le nostre nonne conoscevano bene, ma che chissà come abbiamo dimenticato nei vecchi armadi...uno di quei tagli di carne che provocano svenimenti improvvisi del vostro macellaio di fiducia solo a sentirne pronunciare il nome, o almeno è quello che succede dalle mie parti...davo uno sguardo al bancone, anzi come mio solito io cercavo di sbirciare i tagli di carne più nascosti, non quelli in bella mostra sul bancone, dietro a quelle belle fettine rosse, perfette e senza nessun sapore nascondono sempre qualcosa di buono...e così sbirciando sbirciando l'ho visto e gli faccio..."Ma quello è pannicolo? Pazzesco! Se non è prenotato posso averlo io?" Era così scioccato dalla mia richiesta che non appena mi sono distratta un attimo...lui l'aveva tagliato in tante, tante piccole e insulse fettine, avrei voluto strillare, ma forte, poi ho guardato la scena dal di fuori e una pazza furiosa che sbraita davanti al bancone di un povero macellaio già abbastanza provato dalle richieste assurde della suddetta pazza...beh...non sarebbe stato carino...allora rospo ingoiato e ho portato a casa tante piccole...ma piccole fettine di diaframma che poverine grondavano inesorabilmente sangue! Ora tanto per spiegarvi la crisi di nervi...il diaframma è un taglio di carne mooooooolto nutriente, che veniva consigliato per i bambini, per le donne in gravidanza, o per chiunque soffrisse di anemia, proprio perchè contiene un'alta percentuale di ferro, addirittura veniva quasi spremuto per tirare fuori tutto il nutrimento...e invece niente...andato...perso! Mi sono consolata a casa, quando l'ho preparato...anche se a ripensarci ancora un po mi rode! :)



Pannicolo profumato alla vaniglia con verza e patate

Ingredienti:
4 fette di pannicolo ( o diaframma ) se ci riuscite fatelo tagliare alto
2 patate
1/2 verza
1/2 baccello di vaniglia
qualche seme di coriandolo
2 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
1 cucchiaio di aceto di vino bianco

Preparazione:
Ho massaggiato le mie piccole, ma piccole fettine con un pizzico di sale, i semi del baccello di vaniglia e un filo d'olio, ho coperto con della pellicola e ho lasciato riposare la carne mentre preparavo le verdure...ho tagliato in cubetti le patate e le ho sbollentate in acqua leggermente salata, appena cotte le ho scolate condite con sale, pepe e un filo d'olio e le ho tenute da parte. Ho mondato la verza, l'ho tagliata in listarelle che ho fatto stufare in una pentola con un filo d'olio, l'aglio, i semi di coriandolo e un pizzico di sale, appena la pentola ha preso calore ho sfumato con l'aceto qualche minuto e la verza era appassita, ma ancora al dente ho tolto dal fuoco...l'ho già detto lo so...ma voglio ribadirlo...io non uso coperchi quando cuocio le verdure, perchè tendono a cambiare colore, diventano gialline...ok adesso non resta molto da dire, ho cercato di cuocere la carne cercando di non sprecare quel poco che ne era rimasto...quindi in una padella rovente, circa 30 secondi per lato...perchè le mie erano fettine piccole!! Ho usato un coppapasta per "montare" il piatto, un giro d'olio a crudo...e gustatevela!!

lunedì 26 settembre 2011

Quiche di zucchine e ricotta di bufala...e una riflessione





Buffet per 50 persone in terrazza al tramonto, una serata splendida, la luna, le stelle e neanche una nuvola a copreire il cielo, la musica va e tante gambe si muovono a ritmo. Non avevo idea che una serata del genere potesse diventare una rivelazione, o forse una riscoperta...fine serata tanta musica, tante risatetanta gioventù, si finisce a parlare di arte, di filosofia, di letteratura...io non sono vecchia, so di non esserlo, ma avevo dimenticato quanto si può essere plasmabili, avevo dimenticato quanto la cultura per una mente giovane può essere nutrimento, quanto può aiutarti a capire chi sei in un momento in cui sei tutto, in cui il mondo è la tua casa, in cui ogni tramonto è il tramonto e tutte le albe sono pleludio di una sorpresa nuova. Si parlava di Tiziano, ma anche di geometria, di sofisti e di magia...e forse la magia alla loro età è vera, si può toccare, ci si può giocare. Avevo dimenticato quel fervore negli occhi, nella voce, quella voglia di confrontarsi senza paura di giudizi, senza pudori inutili, senza rossori in volto. Avevo quasi dimenticato...





Quiche di zucchine ricotta di bufala e speck

Ingredienti:
3 zucchine romanesche
1 fetta di spek alta
250g di ricotta di bufala
1 uovo
1/2 cipolla rossa
qualche foglia di basilico
la scorza grattugiata di mezzo lime
1 confezione di pasta sfoglia rotonda
sale e pepe nero

Preparazione:
Io comincio dalle zucchine perchè so che la ricotta di bufala è abbastanza compatta, che non ha bisogno di essere asciugata, altrimenti vi avrei detto di metterla in un colino per qualche ora...io le zucchine le grattugio, trito la cipolla e la metto a sudare in padella con un filo d'olio e un pizzico di sale, appena diventano traslucide aggiungo anche le zucchine e salto tutto su fiamma vivace per 3 o 4 minuti, devono solo appassire leggermente, ma rimanere comunque al dente, poi metto da parte a raffreddare, intanto preparo il resto della farcia mescolando insieme la ricotta con il basilico, lo speck tagliato a bastoncini, la scorza del lime, l'uovo...aggiusto di sale e pepe e appena sono tiepide aggiungo anche le zucchine, mescolo tutto e via nella sfoglia! Io ho usato una teglia piccola, mi piace che venga bella alta e mi piace il bordo, quindi ho srotolato la sfoglia nella teglietta premendo bene sul fondo, ho bucherellato  ho aggiunto il ripieno e ripiegato la pasta che avenza sul ripieno...e ora in forno già caldo a 180° per circa 18/20 minuti, controllando che il fondo sia cotto! Aspettate qualche minuto prima di sformarla, altrimenti rischiate che si rompa

venerdì 23 settembre 2011

Fruit sushi...ed è di nuovo MTC!




E pensare che mio marito mi ha anche regalato tutto un set da carving, completo di valigetta, libro con tanto di istruzioni per l'uso e tutorial passo passo dell'intaglio di qualsiasi tipo di frutta  e verdura...è che ogni tanto dimentica che io sono una donna, ma un po sui generis...quando si tratta di grazia e precisione io mi giro indietro per vedere se si tratta di qualcun altro! Non so se ve lo ricordate ma l'anno scorso ho partecipato ad una delle prime puntate di Cuochi e Fiamme, in una delle interviste che hanno preceduto la registrazione mi era stato detto di prepararmi anche su delle decorazioni classiche, per esempio la rosa di pomodoro, l'intaglio dell'ananas o comunque una decorazione commestibile con un tipo di frutta...scese il buio nella stanza...ma io dico, guarda se a 30 anni mi tocca diventare anche aggraziata!!! :) Credo di aver fatto più sughi di pomodoro in quella settimana che in un anno intero...per non parlare dell'ananas, che io tra le altre cose non digerisco!! Comunque, questo era tanto per spiegarvi come mai non mi sono lanciata in intagli da maestro nonostante abbia tutta l'attrezzatura necessaria...è che sono rimasta traumatizzata! E siccome la fortuna assiste sempre quello che mi sta di fianco, durante la puntata ci è stato chiesto di intagliare un cestino proprio con un'ananas, replicando quello già preparato da loro...Fabiana non metto il link alla puntata solo per te :) mi dispiace per te ma ti tocca di vederlo! puntata   e in versione integrale...compresa di orrido cestino di ananas! :)
Restava il fatto che la prova di questo mese verte proprio sulla frutta...e sulla grazia...e sul taglio...e allora che fare??? Ho cercato di risolvere il problema facendomi aiutare da chi di grazia ne possiede per nascita, per tradizioni secolari e ho pensato ad un sushi di frutta, in cui il gusto del riso serve solo ad esaltare quello della frutta fresca, ho accompagnato il tutto con un sorbetto al frutto della passione, uno di quelli easy, che si fanno senza gelatiera, uno di quelli per dummies...proprio come me!



Sushi di frutta con sorbetto al frutto della passione

Ingredienti:
per il sushi:
100g di riso per sushi
200g di latte intero
1 cucchiaio di cocco rapè
1 pesca noce
1 pompelmo rosa
qualche acino d'uva
Per il sorbetto:
150ml di acqua
150g di zucchero semolato
12 frutti della passione
1 cucchiaio di succo di lime



Preparazione:
Cominciamo dal sorbetto che deve raffreddare...prepariamo uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero, senza farlo imbiondire, ma facendolo comunque sobollire per 10 minuti, aggiungete il succo dei frutti della passione...ora...di solito io mangio anche i semi, in questo caso però ho preferito toglierli passando polpa e semi attraverso un colino e recuperando solo il succo, una volta aggiunto allo sciroppo aggiungere anche il succo di lime, trasferire tutto in un contenitore rettangolare e lasciare intiepidire, mettere il contenitore in congelatore e lasciarlo lì per un paio d'ore, poi armatevi di forchetta e grattate tutto il sorbetto, rimettete in congelatore e ripetete questa operazione per un paio di volte ogni ora.
Passiamo al sushi...il riso va lavato, sotto acqua corrente fino a che l'acqua che ne fuoriesce non è completamente limpida, quindi va messo in un pentolino insieme al latte e al cocco, portare ad ebollizione e cuocere su fiamma bassa per circa 13/15 minuti, quindi coprite il pentolino con un canovaccio e lasciate riposare per altri 10 minuti, lasciatelo raffreddare completamente. Muniti di ciotoline con dell'acqua e bagnandovi leggermente le punte delle dita e i palmi delle mani formate i cilindri di riso facendolo rotolare con le dita nel palmo della mano, una volta finito il riso non resta che preparare la frutta...io ho pelato a vivo il pompelmo e tagliato a fettine sottilissime sia la pesca che l'uva, li ho adagiati sul riso...e tadannnnnnnn! :)
Con questa ricetta partecipo al MT Challenge di settembre


mercoledì 21 settembre 2011

Una lasagna riccia che si crede parmigiana...



Sono stata un po in pausa, cominciano le piogge e io non sono pronta, proprio non mi va, succede sempre così...e allora sono più distratta del solito, questo naturalmente vuol dire che ne combino una al secondo! In più mettiamoci anche il fatto che non ricordo quasi mai i nomi delle persone, quelle che incontri una volta ogni tanto, quelle che sono conoscenti di conoscenti...ok va bene sarò sincera...mi capita di scordare anche i nomi di persone che ho conosciuto anche solo 10 minuti prima, non so perchè, forse dovrei provare con il fosforo...visto mai che funziona! Sta di fatto che domenica pomeriggio eravamo a passeggio per le vie del centro, come potete ben immaginare era stracolmo di gente e mio marito che è autoctono conosce tutti, ma proprio tutti...e io elargisco sorrisi di cortesia ignorando completamente facce, nomi e storie...quelle di tutti tranne che di un povero malcapitato che si è fermato a parlare col maritino...e che io avevo scambiato chissà con chi...erano lì che ridacchiavano e si scambiavano degli aneddoti, quando mi è saltato in testa di intervenire e di chiedergli della famiglia...ma non solo, della nipotina che ero convinta che avesse...solo che lui non solo era rimasto vedovo da giovane, ma non si era mai più risposato...il rossore sulle mie guance è durato per ore! Parliamo d'altro che è meglio, l'orto sta producendo le ultime, ma proprio le ultimissime melanzane e io non potevo non farne una parmigiana, l'ultima prima della prossima estate, con una parte delle melanzane che avevo fritto ho fatto questa pasta al forno, gli strati sono gli stessi della parmigiana classica, solo che nel mezzo ci si è infilata quella capricciosa della lasagna riccia!



Lasagna riccia con melanzane e caciocavallo di bufala

Ingredienti:
5 melanzane lunghe 
500g di lasagne ricce Garofalo
200g di caciocavallo di bufala campana
700g di pomodori ramati
1 cipolla
100g di parmigiano grattugiato
olio extravergine d'oliva
basilico
sale grosso

Preparazione:
Io comincio sempre dal sugo, per cui via pelle e semi dai pomodori, poi li passo al passaverdure fino ad ottenere una simil passata, ma di pomodori freschi, quindi faccio soffriggere in una pentola con un filo d'olio la cipolla e i gambi del basilico, poi aggiungo la passata di pomodoro e la faccio scaldare, senza farla arrivare a bollore, per conservare tutto il profumo del pomodoro, aggiusto di sale e tengo da parte. Le melanzane vanno tagliate a fette sottili per il lungo e messe a strati in un colapasta alternando melanzane e sale grosso, finiti gli strati io copro con un piatto su cui poggio un peso...per esempio un barattolo, questo aiuta l'espulsione dell'acqua di vegetazione, le lascio lì per circa un'oretta, quindi le sciacquo per bene e le asciugo una per una...altrimenti nell'olio schizzano! Io le friggo sempre in olio extravergine, facendo attenzione all'operazione di spurgo e alla temperatura dell'olio si dovrebbero ottenere delle melanzane belle asciutte, io le tampono comunque con della carta per fritti. Siamo quasi pronti per gli strati...mancano le lasagne...ora...o vi munite di una pentola piuttosto alta, o fate come me che le ho lessate nella pesciera per fare in modo che fossero tutte completamente coperte d'acqua, per evitare che la stessa sfoglia abbia cotture differenti, le scolo molto al dente, quindi le raffreddo e le asciugo...ecco adesso siamo pronti! In una tortiera alterno uno strato di passata, uno di pasta, uno di melanzane, uno di caciocavallo, parmigiano e qualche foglia di basilico...naturalmente si inizia e si finisce con pasta e sugo, sull'ultimo strato una spolverata di parmigiano aiuterà la gratinatura...questa meraviglia va cotta in forno caldo a 200° per circa 15/18 minuti o fino a che la superficie non sia bella croccantella

venerdì 9 settembre 2011

High hat mini cupcake...il dolcetto col cappello!



Era un po che volevo cimentarmi in questi dolcetti, io li trovo bellissimi, allegri, divertenti, colorati...senza tralasciare naturalmente il fatto che sono buonissimi! Oggi passiamo direttamente alla ricetta, altrimenti so che verrà un post troppo lungo...e che non arriverete alla fine! 



High hat mini cupcakes

Ingredienti:
per i cupcake: da una ricetta di Bakerella
2 1/2 cups di farina
2 cups di zucchero semolato
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di bicarbonato 
2 uova
1 1/2 cup di olio 
1 cup di buttermilk*
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
colorante alimentare ( io blu e viola )
per la meringa:
1 3/4 cup di zucchero
1/4 cup di acqua
3 albumi grandi
1 pizzico di cremor tartaro
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
per la copertura:
330g di cioccolato fondente
3 cucchiai di olio di semi



Preparazione:
La preparazione dei cupcake è quella classica, ingredienti liquidi mescolati insieme, ingredienti secchi setacciati e mescolati insieme, poi in un colpo solo versate i liquidi nei secchi e mescolate bene. Riempite fino a metà ogni pirottino, devono venire fuori con il top piuttosto piatto, e mettete in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti, vale come sempre la prova stecchino, ma trattandosi di dosi di impasto minime, proprio perchè sono dei mini cupcake, bisogna stare molto attenti, si rischia di farli seccare troppo. Appena cotti metteteli a raffreddare su una gratella, devono essere completamente freddi per poter procedere allo step numero 2...la meringa! In un pentolino versate l'acqua e lo zucchero e misurando con un termometro fate arrivare la temperatura a 121°...nel frattempo nel robot da cucina montare gli albumi con il cremor tartaro fino a che cominciano a formare dei picchi, a questo punto abbassate la velocità della frusta e versate a filo lo zucchero cotto, continuate a montare fino a completo raffreddamento...la massa sarà stabilissima, lucida, soffice! Questa nuvola nianca va rinchiusa in un sac a poche se possibile munito di bocchetta liscia, altrimenti cercate di tagliare per bene la punta, e con dei movimenti circolari formate i cappelli...devono essere piuttosto alti! Una volta pronti tutti i cappelli il tutto va riposto in frigo a riposare. Dopo almeno una mezz'oretta di riposo sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato con l'olio, miscelate bene...diventerà lucidissimo e un po più fluido, se non mettessimo l'olio, la copertura di cioccolato sarebbe troppo spessa, in questo modo invece è sottilissima...mettete il cioccolato fuso in un contenitore alto, con tutto il coraggio che possedete prendete un cupcake, capovolgetelo e immergetelo ( dalla parte della meringa ) nel cioccolato, fino ad arrivare al pirottino, tiratelo su di nuovo e lasciate che sgoccioli per bene, è un'operazione un po lunga, ci vuole un po di pazienza...continuate così fino a finire i cupcake. Ora serve ancora un po di riposo...se ci riuscite...avrei voluto mostrarvi delle foto dell'interno, ma io non ho avuto il tempo!

* per chi come me non trova il buttermilk, io lo faccio da me! In una tazza metto mezzo cucchiaio di succo di limone, fino a riempire con il latte e lascio inacidire per almeno mezz'ora, vedrete che si formeranno dei grossi grumi, prima di usarlo dategli una giratina in modo da rompere i più grossi...ed il gioco è fatto!

mercoledì 7 settembre 2011

Ravioloni verdi...e un ripieno piccante



Mi sono appena ripresa dal livido circolare che adornava al mia fronte, sembrava il simbolo di una setta...neanche così poco segreta vista la proporzione della simbologia...dicevo mi sono appena ripresa che...che mi arriva l'invito a partecipare ad un altro torneo, sono un po indecisa, anche perchè lunedì prossimo inizierà la scuola e chi glielo spiega poi alle maestre dei miei figli che cosa è successo!!! Il fatto è che se la prima volta potevo contare sulla fortuna del principiante e mi è successo di tutto figurarsi la seconda! Sono ancora un po indecisa! Ma adesso parliamo un po di cose serie...mi hanno regalato una soppressata e una busta di peperoni cruschi e dei pomodori secchi e dei peperoncini ripieni di tonno e capperi...sembro una bambina al luna park! L'unico problema contingente è che la soppressata crea dipendenza immediata, avevamo deciso di stare un po attenti all'alimentazione, non che di solito da noi si mangi male, ma ogni tanto depurarsi un po fa bene...solo che il processo di depurazione sarà durato più o meno un paio di giorni! Vorrà dire che lo riprenderemo appena quella meraviglia smetterà di chiamarci dal frigo!




Ravioli verdi con ricotta di pecora, soppressata e basilico rosso
conditi con un ragù leggero di vitellone bianco

Ingredienti:
per la pasta:
300g di farina
3 uova
1 cucchiaio colmo di farina di spinaci
1 pizzico di sale 
per il ripieno:
250g di ricotta di pecora freschissima
80g di soppressata calabra
10 foglie di basilico rosso
80g di parmigiano reggiano
per il ragù:
300g di macinato di vitellone bianco
1 cipolla 
1 foglia di alloro
200g di pomodori spagnoletta ( o ramati )
olio sale pepe nero

Preparazione:
Cominciamo dalla pasta, qui è inutile dilungarsi, l'unico punto su cui mi fermo è la farina di spinaci...ora...se vi dico che è fantastica non è abbastanza, quando l'ho comprata ero scettica, ma appena provata mi ha subito convinta, sono spinaci disidratati e ridotti in polvere, niente amidi, farine o altre schifezze aggiunte, con un essiccatore si potrebbe riprodurre anche in casa ed elimina completamente il problema dell'acquosità della verdura fresca, oltre al fatto che il colore della pasta è meravigliosamente uniforme. Comunque...come sempre fontana, uova sale e via impastare fino a che non è bella liscia, poi avvolgerla nella pellicola e metterla a riposare per almeno una ventina di minuti. Prepariamo la farcia...affettate la soppressata e cercate di non sbranarne metà, dalle fettine ricavare dei fiammiferi che ridurrete ancora a metà, praticamente verranno fuori dei bastoncini corti...volendo si potrebbe battere bene a coltello, riducendola in piccoli pezzettini, ma a me piaceva l'idea di conservare la consistenza originale, ai bastoncini di soppressata aggiungete la ricotta, il parmigiano grattugiato, e il basilico spezzettato, amalgamate bene e mettete da parte...io cerco di non usare uova nel ripieno, mi piace che sia fondente, che si sciolga in bocca. Passiamo a stendere la pasta, io l'ho fatto con la nonna papera e sono arrivata al numero 6, cioè sottile, ma non troppo, perchè nei ravioli il protagonista deve essere il ripieno! Una volta stesa ho formato tanti mucchietti di ripieno, ho pennellato con un goccio d'acqua un bordo e ho chiuso facendo attenzione ad eliminare tutta l'aria, li ho tagliati piuttosto grandi con una rotella dentellata. Prepariamo il sugo, che come dicevo è piuttosto leggero, cottura breve, volevo che si sentissero bene sia il sapore della carne che quello del pomodoro fresco, quindi...in padella con un filo d'olio evo, ho messo a sudare una cipolla tritata molto fina, appena diventa trasparente e morbida ho alzato il fuoco al massimo e ho aggiunto la carne e l'alloro, ho fatto rosolare bene, senza far perdere i succhi al macinato, quindi ho aggiunto il passato di pomodori freschi, qualche minuto di cottura, solo per farlo restringere un pochino e ho spento il fuoco. Ora non resta che cuocere i ravioli in acqua bollente salata e condirli con il sugo pronto...GNAM!




lunedì 5 settembre 2011

Una ciambella sbarazzina!


So che ieri è stata una domenica uggiosa, almeno nella gran parte del nord Italia, qui da me è stato un po velato, umido come sempre, ma in fondo una bella gornata....solo che noi eravamo preparati alla pioggia, almeno questo è quello che il meteo aveva previsto...potevamo forse farci trovare impreparati???? Certo che no! Ci siamo svegliati sapendo già che avremmo poltrito tutta la domenica sul divano, che lo sforzo più grande sarebbe stato muovere le dita e manovrare un joystick....ops...adesso si chiamano controller, per la felicità dei figli e a dirla tutta anche dei genitori! E non c'è niente di meglio in una domenica simil-uggiosa di un ciambellone...tanto per fare una merendina, tra una partita e l'altra!



Ciambella alla panna con cocco e lime

Ingredienti:
250g di farina
250g di zucchero
250g di panna liquida
3 uova
1/2 bustina di lievito
1 pizico di sale
4 cucchiai di cocco rapè
1 cucchiaio di Malibu
la buccia e il succo di 2 lime

Preparazione:
Noterete leggendo la ricetta la difficoltà immensa...allora vi serve una ciotola capiente e delle fruste elettriche...o un robot in cui dovrete montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare bianche e spumose...fino a che scrivono come si dice in gergo...poi si aggiunge la panna, il succo e la buccia dei lime, il liquore e la farina setacciata con il lievito, una volta ben almalgamato si aggiunge anche il coco rapè. Questo composto va messo in uno stampo per ciambella ben imburrato e va messo a cuocere in forno già caldo a 180° per circa 35 - 40 minuti. Il risultato è un dolce morbidissimo e come avete visti di difficilissima esecuzione! I bambini hanno voluto glassarlo, abbiamo fatto delle differenze...quella per i bambini era una glassa analcolica fatta di succo di lime e zucchero...quella di noi adulti, tanto per ricalcare l'anima tropicale del dolce, è fatta con liquore al frutto della passione e zucchero a velo ;)

venerdì 2 settembre 2011

Gnocchi di patate rosse e melanzane...ma non è giovedì!



e come dice il proverbio : rosso di Sara, Beltempo si spara !!!
Ve la ricorderete sicuramente la storia di Beltempo che cercava in tutti i modi di conoscere in senso bibblico, la sua amata Sara, il segnale della tanto desiderata notte di sesso era proprio un drappo blu fuori dal balcone per dare il via alle danze, mentre il drappo rosso era l'alt!!! Stasera non si batte chiodo .
E se Beltempo avesse assaggiato i miei gnocchi, non si sarebbe sicuramente suicidato nonostante il tovagliolone rosso!!! Ma la vera storia del rosso è che sta bene alle bionde !!! Almeno così dicono.
Per settimane ho potuto sperimentare la cosa sulla mia pelle, eravamo usciti in bici tutti insieme, non ricordo il giorno preciso, forse perchè ho voluto rimuovere quella giornata, eravamo in sei, io mio marito, mio suocero, il compare di nozze e altri due nostri amici. L'idea, era come al solito partita dopo una delle tante serate che finiscono a tarallucci e vino, meno tarallucci e parecchio più vino; andiamo a pranzo a Bassiano (un piccolo borgo medioevale della nostra zona ) tutti insieme in bicicletta.
Bellissimo! che ideona ! Perfetto ! a che ora si parte ! evvaiiii.
Questi erano i primi commenti, peccato che da casa nostra a Bassiano ci passano una ventina di km di pianura e una decina di salita !!! e che salita!!!
Morale della favola, il rosso alle bionde non dona proprio sempre, soprattutto dopo aver fatto 10 km di salita sotto il sol leone all'ora di pranzo in mountain bike. 
Il rossore dalla mia faccia è scomparso dopo una settimana, sembravo Heidi dopo una tormenta di neve, o meglio ancora il nonno di Heidi dopo una damigiana di vino!!!
Dedico questo mio piatto rosso a tutti i ciclisti biondi d'italia!!! ahahahahahaha!!!
Buona sgambata a tutti !



Gnocchi di patate rosse e melanzane

Ingredienti:
1 melanzana grande
1 chilo di patate rosse
100g di farina 00
1 uovo
1 presa di sale
1 spicchio d'aglio
1 cipolla rossa
250g di pomodorini datterini
basilico rosso
pepe nero

Preparazione:
Comincio come al solito con un'eccezione, in un altro momento avrei cotto al forno sia la melanzane divisa in due, che le patate, ma siccome fa un caldo bestia, per stavolta ho provato a farli in un altro modo. Ho bollito le patate in acqua salata con tutta la buccia, stando attenta a non farle spaccare in cottura, mentre loro sono lì che sobollono appena, ho tagliato la melanzana a dadini, senza eliminare la buccia e l'ho fatta saltare in padella con pochissimo olio e uno spicchio d'aglio, ho salato e le ho fatte asciugare per bene, quindi ho eliminato l'aglio e le ho frullate, a questo punto se il passato di melanzana risultasse ancora troppo umido, potreste farlo asciugare in padella per qualche minuto, il mio era abbastanza asciutto, quindi l'ho trasferito in una ciotola molto capiente, in cui, con le mani d'amianto ho schiacciato anche le patate cotte e spellate, ho mescolato il tutto, ho aggiunto l'uovo, il sale, il pepe e il basilico rosso spezzettato, ho mescolato per bene, quindi ho cominciato ad aggiungere la farina fino a che il composto non sta bene insieme, restando comunque molto morbido, poi ho formato dei filoncini, dai quali ho ricavato gli gnocchi...ora...il piano di lavoro deve essere ben infarinato, altrimenti si attaccano, la farina che assorbiranno sul piano formerà in cottura una specie di crosticina protettiva, che farà rimanere l'interno fondente. Per condirli ho scelto un sugo semplicissimo, non volevo coprire il sapore degli gnocchi, che vi posso assicurare era veramente ottimo, si sentivamo distintamente i profumi della patata, della melanzana e del basilico...dicevo del sugo, in una padella con un filo d'olio ho fatto sudare mezza cipolla tritata, fino a che non è diventata trasparente, quindi ho aggiunto i pomodorini, un pizzico di sale e appena sono appassiti leggermente ho spento il fuoco. Ho cotto gli gnocchi in acqua bollente salata e conditi con il sughetto di pomodorino fresco...buonissimi!