venerdì 30 novembre 2012

Un risotto di stagione e la catalogna dell'orto per un contest speciale...


Aggiorno questo mio povero blog sempre con l'affanno e riesco a seguire i vostri sempre meno, so per certo da quello che sbircio ogni tanto dai social che mi sto perdendo moltissimo, mi riprometto sempre di prendermi un po di tempo per me, per oziare, per stuzzicare la fantasia, per aggiungere all'aria che respiro nuovi odori...e lo farò, ma per adesso sono contenta, le mie mani profumano sempre di cibo :) oggi posto un risotto che è un po un esperimento, Sabina mi ha chiesto di parlare delle stagioni, dell'orto e dei cambiamenti e io lo faccio, anche se in ritardo, con grandissimo piacere...l'orto è sempre quello di mio suocero, quello protetto dall'aria di mare solo da un piccolo muretto, quello un po aspro, dove la verdura cresce nella sabbia, che ha bisogno di molta acqua...sarà forse il microclima, quel muretto che lo protegge e gli dona calore, sarà la sabbia, ma quell'orto ha deciso di vivere di vita propria e di fregarsene delle stagioni che cambiano...quest'anno abbiamo raccolto i broccoletti ad agosto per esempio e gli ultimi peperoni la settimana scorsa...poi invece in un angoletto la catalogna cresce rigolgliosa, amara, pungente, eppure tenera nell'interno...lei povera è un po dimenticata, nella campagna romana forse no, ma sempre più spesso si trovano quelle anonime bustine nei super con le puntarelle già pronte e arricciate, che del sapore originale, dei sali minerali e delle vitamine non conservano niente, non ci vuole poi cosi tanto e soprattutto la catalogna si mangia tutta...dove finiscono le foglie esterne?? Ecco nella ricetta di oggi le ho usate entrambe, i germogli croccanti e le foglie esterne, piu amarognole...perchè in fondo di una cicoria si tratta :)


Risotto alla catalogna con puntarelle croccanti

Ingredenti:
1 cespo di cicoria della Catalogna
3 alici sotto sale ( le mie erano piuttosto grandi )
2 o 3 cucchiai di aceto di vino bianco + la stessa quantità di acqua
1 noce di burro
2 cucchiai di olio evo
pepe nero di mulinello
300g di Carnaroli
1/2 bicchiere di vino bianco 
brodo vegetale qb
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di cipolla rossa tritata
2 o 3 cucchiai di pecorino romano grattugiato



Preparazione:
Cominciamo subito dalla catalogna...lavatela con cura, eliminate la base, si sfoglierà più facilmente e rimarrà intatta la parte interna, lasciate a bagno le foglie verdi esterne e occupiamoci del cuore...i germogli vanno tagliati a metà, quindi in striscioline non troppo sottili e messi a bagno in acqua fredda e ghiaccio in modo che si arriccino...lasciatele a bagno per un'oretta aggiungendo ghiaccio se necessario, vedrete che diventeranno dei riccioli croccantissimi. Passiamo adesso alle foglie esterne, come ho detto più volte preferisco non lessare la verdura a foglia, quindi ho lavato con cura le alici sotto sale nella soluzione di aceto e acqua, in modo da eliminare un po il forte, le mie alici sono autoprodotte, vengono direttamente da Ponza le ho pulite e tenute sotto sale e sotto un peso, per cui il sapore è deciso le ho spinate per bene e le ho fatte sciogliere in una padella con il burro e lo spicchio d'aglio, ho aggiunto le foglie verdi e le ho saltate per un paio di minuti, volevo solo che si ammorbidissero un po, quindi le ho frullate con il frullatore ad immersione procedendo con il pulse, tenete da parte. E adesso risotto, un filo d'olio, la cipolla rossa su fiamma non troppo alta appena la cipolla diventa trasparente alzate la fiamma e tostate il riso...occhio a non bruciare la cipolla...sfumate con il vino bianco e appena dealcolizza, aggiungete poco brodo alla volta, sempre muovendo la padella, fino a portare il riso a cottura. Un paio di minuti prima togliete il riso dal fuoco, mettete un coperchio e lasciate riposare...come avrete notato io non ho aggiunto sale, andremo a mantecare con la salsa di catalogna e il pecorino...sarebbe rischioso aggiungerne! Togliete il coperchio e mantecate con la salsa di catalogna e il pecorino, una macinata di pepe nero a profumare, impiattate e aggiungete i riccioli di puntarelle solo all'ultimo momento, devono rimanere belli croccanti per creare contrasto con la morbidezza del risotto e...buon appetito! :)








Con questa ricettapartecipo al contest di Sabina "In cucina con il Club delle Cuoche Voglia di orto Maramao perchè sei morto?" in collaborazione con la scuola di cucina del Club delle Cuoche, Pentole Agnelli e il pastificio Spinosi


mercoledì 24 ottobre 2012

Un cacio e pepe da pazzi per "La Svizzera nel Piatto "


E all'improvviso squilla il cellulare, dall'altra parte del terminale un corriere che mi rincorreva da qualche giorno invano, per caso risponde mio marito che come al solito attacca una filippica infinita sul risparmio, sull'essere parsimoniosi, sugli acquisti sul web che non sono mai sicuri...ecc..ecc...e invece con infinita soddisfazione questa volta ho potuto rispondergli...TIé...partecipo ad un contest, sono formaggi che mi hanno inviato per realizzare delle ricette!!!! Devo dire che ci ho messo un po, realizzare una ricetta che non fosse "convenzionale" con questo tipo di formaggi, ma che si avvicinasse in qualche modo ad una ricetta regionale o comunque tipica del nostro Bel Paese non è una sfida facile, soprattutto perchè si rischia facilmente di cadere in banalità assurde, e non è detto che io sia riuscita nell'intento che mi ero proposta...ma...comunque sia pensa che ti ripensa...e ancora un po pensa avevo in mente degli gnocchi di pane, poi apro pinterest e...già fatti urca! Allora ho voltato pagina decisamente e mi sono buttata a capofitto su un cacio e pepe che definire eretico sarebbe un eufemismo! Si perchè in realtà di un simil cacio e pepe si tratta, solo che sia il cacio, in questo caso un favoloso Sbrinz, che il pepe, sono racchiusi in una tagliatella...si, si, proprio dentro! Ho provato più di un impasto, non è stato facile trovare il giusto equilibrio, la giusta quantità di pepe e di formaggio in modo che tutto avesse una propria identità, ma alla fine devo dire di essere veramente soddisfatta...un complemento ulteriore queste tagliatelle è stata una pancetta norcina, stagionata nel pepe...perfetto!


Tagliatelle "cacio e pepe" con pancetta norcina

Ingredienti:
200g di farina ( in questo caso ho usato solo farina 00 )
1 uovo + 2 tuorli
1 cucchiaio scarso di olio evo
1 pizzico di sale
150g di Sbrinz grattugiato fine
2 cucchiai di pepe di mulinello
2 fette di pancetta norcina al pepe
1/2 bicchiere di buon vino bianco secco ( per aggiungere un po di acidità )



Preparazione:
Cominciamo subito dalla pasta, questa è una ricetta molto semplice, che racchiude al suo interno sapori intensi, quindi come sempre gli ingredienti devono essere di prima qualità, devo dire che il formaggio mi ha aiutato moltissimo in questo caso, la quantità di farina utilizzata era poca, quindi ho preferito lavorare l'impasto a mano...ho mescolato la farina con il formaggio grattugiato finemente e con il pepe nero appena macinato, quindi ho formato la fontana e ho aggiunto le uova, il cucchiaio d'olio e il sale, ho incorporato sempre dal centro e ho lavorato la pasta a lungo...come avete visto dagli ingredienti non sarà una pasta facile da lavorare, nel senso che all'inizio vi sembrerà un po "secca" per la poca presenza di albumi, ma abbiate fiducia, lavorandola e lasciandola riposare almeno per 1 ora sarà perfetta! Mentre la pasta è lì che riposa possiamo passare al taglio della pancetta, che va scottata in una padella con pochissimo olio, su fiamma non troppo alta, altrimenti rischiate di bruciare il grasso che rilascia...cosa che lascia in bocca un sapore persistente e fastidioso...appena prende un po di calore sfumate con il vino, lasciate dealcolizzare e tenete da parte...passiamo a stendere la pasta, io l'ho fatto a mano, con il matterello, ho tagliato delle sfoglie rettangolari e tagliato le tagliatelle a coltelli...ma nessuno vi vieta di usare una nonna papera...lessate la pasta in acqua bollente, mantecatela nel sughetto della pancetta aggiungendo un po di acqua di cottura e...godetevela calda!


Con questa ricetta partecipo al concorso La Svizzera nel Piatto indetto da Tery di Peperoni&Patate in collaborazione con Formaggi dalla Svizzera



sabato 29 settembre 2012

La Pasqualina di stagione in tremendo ritardo...




Post in pubblicazione in ritardo, causa mancanza totale di collegamento ad internet...mi è stata concessa una piccola deroga :)
Mi ero ripromessa di partecipare a questa tornata e in effetti questa ricetta è pronta da tempo, ma tra il collegamento internet e i milioni di cose ancora da fare è rimasta un po' indietro, quindi come sempre rincorro il tempo senza grossi risultati :) Questa ricetta è stata un'esperienza, la sfoglia, anzi le sfoglie che compongono il guscio sono state una vera sorpresa per me e come al solto hanno aperto la strada a mille altri esperimenti, sembrava di aver a che fare con una pasta phyllo, ma più stabile ed 
elastica...una favola! Ho avuto un po' di dubbi sono sincera, forse perché mi sarebbe piaciuto realizzarne una classica, una vera, con le erbette, la prescinseua...mi sarebbe piaciuto restare fedele 
alla tradizione...allora ho cercato di renderla più vicina al mio territorio, ma senza snaturarla...o almeno credo...quello che mi ha dato più problemi è stata proprio la prescinseua...comunemente viene  sostituita con la ricotta, ma io credo che siano molto diverse come acidità, come consistenza, allora ho mescolato due tipi di latticini, una ricotta di bufala e uno stracchino sempre a latte di bufala, il risultato è stato una crema morbida, leggermente acida e devo dire buonissima! Le erbette sono state rimpiazzate da dei broccoletti saltati, un po' piccanti e...vediamolo nel dettaglio...



La Pasqualina del Corner

Ingredienti:

Per la pasta: ho seguito alla lettera la ricetta di Vittoria
Per il ripieno:
400g di broccoletti
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
300g di ricotta di bufala
150g di stracchino di bufala
un pizzico di noce moscata
pepe nero
3 uova 







Preparazione:
per la pasta io vi suggerisco di andare a leggere il bellissimo post di Vittoria, è la prima volta che mi capita di non riscrivere il procedimento di una ricetta, ma quel post è talmente esauriente e pieno di passione...io non saprei fare di meglio! Ho già detto prima quanto questa pasta mi abbia sorpreso, io l'ho lasciata riposare un frigo per più di 24 ore e poi sempre seguendo religiosamente le istruzioni del post, l'ho stesa con i pugni...fantastico! Passiamo al ripieno, come ho detto più di una volta, difficilmente lesso le verdure, soprattutto quelle a foglia, allora ho lavato e mondato i broccoletti e li ho fatti appassire in una pentola con un filo d'olio, uno spicchio d'aglio, il peperoncino e un pizzico di sale, niente coperchio per conservare il colore e appena appassiti li ho lasciati scolare per qualche minuto, quindi li ho tagliati leggermente, ho aggiustato di sale e messo da parte. Mentre i broccoletti erano lì a raffreddarsi ho preparato la crema...ho mescolato la ricotta ( tenendone da parte due cucchiai da mescolare ai broccoletti ) con lo stracchino...la mia ricotta era già molto cremosa, altrimenti l'avrei passata al setaccio, ho profumato con un pizzico di noce moscata e una macinata di pepe nero, quindi ho cominciato a montare la torta...primo strato pennellato di olio, quindi via con il secondo, cercando di non creare bolle d'aria, quindi uno strato di broccoletti ben scolati e mescolati alla ricotta tenuta da parte, poi uno strato generoso di crema di ricotta, ho livellato per bene e con il dorso di un cucchiaio ho formato delle piccole conche in cui adagiare le uova...sgusciate naturalmente! Ho coperto con il primo strato di sfoglia, precedentemente spennellato con un po d'olio, quindi il secondo sempre ben spennellato e quindi il terzo, ho rifilato i bordi eliminando la pasta in eccesso e cominciato a creare un piccolo bordino, lasciando aperto uno spiraglio in cui ho infilato un...o cavolo non avevo la cannuccia...ma possibile che nella casa di un barman non ci sono le cannucce??? Cavolo e ora che faccio??? Lampo di genio...nela dispensa avevo un pacco di ziti...e poi come per magia una cupola perfettamente tonda, bellissima...chiudo in tutta fretta l'ultimo lembo di pasta e via in forno 180° per circa 35 minuti!




con questa ricetta partecipo all'MT Challenege di settembre

Collage

giovedì 20 settembre 2012

La pasta e patate, il carpaccio di polpo e il rientro...


E' passato un po di tempo dall'ultima volta che ho posato le dita su questa tastiera...dall'ultima volta che ho scattato una foto, mi sento un po arrugginita, ma con tanta voglia di ricominciare a chiacchierare, a condividere, a parlare di cibo di nuovo! Ho passato un'estate bellissima, molto, molto intensa, ma piena di soddisfazioni, tanto che mi sembra volata via in un attimo. Non ho mai smesso di cucinare, anzi, eppure ho ancora più voglia di prima, ho già voglia di zuppe e brasati, ma le temperature da me ancora non me lo permettono allora oggi rientro con un classico della cucina campana reinterpretato, un carpaccio di polpo, la provola leggermente affumicata la cipolla rossa, lasciato intiepidire e riposare...risultato strepitoso!!


 Pasta e patate con carpaccio di polpo e provola

Ingredienti:

4 patate grandi ( io ho usato le rosse )
1 cipolla rossa
250g di pasta mista ( io Garofalo )
1 fetta di provola leggermente affumicata
Qualche pomodorino secco
Origano, gambi di prezzemolo, basilico
Pepe nero
Olio extravergine d'oliva 
Per il carpaccio:
Cipolla, carota, sedano, grani di pepe nero
1 polpo da 1 kg ( o anche più piccolo )


Preparazione: 
Cominciamo dal carpaccio di polpo che prende un po' di tempo, sulla cottura ognuno ha la sua teoria e anche io devo dire di non utilizzare sempre la stessa tecnica, in questo caso utilizzo un polpo di pezzatura piuttosto piccola, lo pulisco e lo congelo, poi lo faccio cuocere in una pentola partendo da acqua fredda, insieme a cipolla, sedano, carota,  grani di pepe nero, gambi di prezzemolo legati insieme con un pezzo di spago, lascio sobollire il tutto per almeno 45 minuti, quindi lo scolo e lo lascio raffreddare completamente. Adesso avrete bisogno di un'affettatrice, dividete la parte della testa dai tentacoli e affettate questi ultimi molto sottili e come vedete dalla foto un po' "di traverso"  tenete da parte e passiamo alla pasta...tritate la cipolla molto finemente e lasciatela sudare in una pentola con un filo d'olio e un pizzico di sale fino a che non diventa trasparente,quindi aggiungete le patate sbucciate e tagliate a dadini, alzate la fiamma e lasciatele rosolare per bene, salate e cominciate ad aggiungere tanta acqua bollente fino a coprire le patate...io ho usato il brodo ottenuto dalla cottura del polpo...aggiungete ancora acqua se dovesse asciugare troppo, appena le patate sono quasi cotte, aggiungete anche la pasta e ancora un po' d'acqua sempre in piena ebollizione. Un paio di minuti prima che la pasta sia cotta allontanate la pentola dal fuoco e incorporate la provola tagliata a dadini, aggiungete anche una generosa macinata di pepe, o un po' di peperoncino se vi piace e lasciate riposare un paio di minuti prima di servire accompagnando con il carpaccio di polpo e un bel giro di olio buono :) 




mercoledì 23 maggio 2012

Pannacotta al latte di cocco...per dirlo con i fiori


Si avvicina l'estate galoppando...no non guardate fuori dalla finestra, io guardavo il calendario, si avvicina la stagione dei cocktails, della freschezza, dei finger food...e a me piace molto sconfinare, lo faccio spesso, in questa che dovrebbe essere la bella stagione mi viene ancora più facile, anche perchè mi tocca esercitarmi con i drinks...fra un po vi racconterò perchè...e quindi assaggia qui, assaggia lì rimangono in memoria abbinamenti che si trasferiscono nella cucina...poi le (St)Renne ci hanno messo lo zampino e mi hanno dato l'occasione giusta per provare ad utilizzare anche i fiori eduli, ho cercato un produttore e sono arrivati in pochissimo...quindi oggi prima contaminazione, la prossima sarà inversa :)
Il punto di partenza sono i Caraibi...anche se in realtà dovrei dire che il punto di partenza sono gli Stati Uniti che sognano i Caraibi...ho fatto una pannacotta al late di cocco e petali di violette cornute, viola del pensiero e calendule...e per stemperare la dolcezza dei graham crackers al muscovado, tutto naturalmente gluten free!


Pannacotta cocco e fiori con gelatina di lime e rhum
con graham crackers gluten free


Ingredienti: per 6/8 porzioni
per la gelatina:
100ml di succo di lime
20ml di rhum ( io l'ho usato chiaro per non modificare il colore della gelatina )
1 foglio di gelatina oro
zeste di lime
per la pannacotta:
200ml di latte di cocco ( in lattina )
200ml di panna liquida ( io ho usato una panna a basso contenuto di grassi )
40g di zucchero semolato
3 fogli di gelatina oro
foglie di violetta cornuta, viola del pensiero e calendula
1 cucchiaio di estratto di vaniglia ( io homemade )
per i graham crackers gluten free: ricetta da qui
1/12 cup di farina di riso
1/2 cup di amido di mais
1 cucchiaino di bicarbonato
1/3 cup di zucchero muscovado
70g di burro freddo
6 cucchiai di latte freddo
3 cucchiai di miele
1 pizzico di sale



Preparazione:
Cominciamo dai biscotti...mescolate le polveri, quindi farina, amido, bicarbonato e sale e zucchero e mescolate e aggiungete il burro, sabbiate, quindi aggiungete il miele e gradualmente il latte ben freddo, lavorate solo finchè sta insieme, quindi formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e mettete a riposare in frigo finchè non è ben freddo ( ricordate che più piatto è il panetto, meno tempo servirà ). Passiamo adesso alla gelatina, ricavate e filtrate il succo dei limes, aggiungete in un pentolino il succo, lo zucchero e il rhum, scaldate leggermente, mettete a bagno i fogli di gelatina, facendo attenzione a non farli aderire tra loro, altrimenti non si reidrateranno e formeranno grumi...strizzate i fogli e scioglieteli nel succo...fuori dal fuoco, aggiungete le zeste di lime e versate sul fondo degli stampini, mettete a rapprendere in frigo. Riprendete la pasta per i biscotti, spolverate il piano di farina di riso e stendetela in un rettangolo non troppo sottile, quindi tagliatela i quadrati...io ho usato uno di quegli attrezzi per tagliare i ravioli, quello multirotella ;), trasferiteli su una placca ricoperta di carta forno, formate i classici buchini sulla superficie e mettete di nuovo a raffreddare in frigorifero. Prepariamo la panna cotta...ora...il latte di cocco è piuttosto grasso, a volte un po oleoso, quindi non volevo esagerare con i grassi, ho usato una panna "light"...anche se può sembrare un ossimoro...secondo me si può tranquillamente sostituire con del latte...mettete a scaldare in un pentolino la panna, il latte di cocco ben agitato, lo zucchero e l'estratto di vaniglia, portate al limite del bollore. Ammollate la gelatina, strizzatela e scioglietela nel composto cocco/panna, lasciate riposare fino a che non si intiepidisce...altrimenti aggiungendo i fiori i petali "cuocerebbero" e cambierebbero sapore, odore e colore...quando va bene per il vostro dito, aspettate ancora qualche minuto. Preriscaldate il forno a 180° e cuocete i biscotti per circa 15 minuti...ruotando la placca a metà cottura, fateli raffreddare su una gratella. Posizionate i petali sulla gelatina, mi raccomando controllate che sia ben rappresa prima, quindi aiutandovi con un cucchiaio versate la pannacotta a filo e mettete in frigo per almeno 3 o 4 ore. Non vi resta che sformare e sevire! Ultima raccomandazione...occhio ai prodotti e alle contaminazioni!

Con questa ricetta partecipo all'ultima tornata delle (St)Renne Gluten Free "Grazie dei Fiori"


lunedì 21 maggio 2012

Crestaglie di polenta e un saor per un Soave


Oggi ci spostiamo in Veneto, per un contest a cui volevo proprio partecipare, ho iniziato a pensarci appena Angela ha pubblicato il post e non ho avuto dubbi...la mia scelta era il Soave...contrariamente a quanto, almeno io, faccio di solito stavolta il punto di partenza è stato proprio il vino e il suo territorio, si perchè questo vino è l'esempio perfetto di come la natura sia un portento, di come la tutela del territorio dia risultati eccellenti, è un vino antico, che ha resistito alle mode, restando fedele ai suoi profumi...che ricetta scegliere per questo vino allora? Anche in questo caso non ho avuto dubbi, ho detto più volte quanto mi piace il pesce azzurro, i gusti agrodolci e il fascino un po esotico che questa ricetta si porta dietro...quasi vedo arrivare in lontananza le navi cariche di spezie :) non volevo allontanarmi dalla tradizione...ma avevo anche voglia di sperimentare, allora ho fatto due versioni, la versione più classica, in terrina e una versione leggermente modificata e servita con una pasta fatta con la farina di mais...sempre per restare attaccata al territorio d'origine :)



Sarde in saor di Soave

Ingredienti:
500g di sarde 
1 bicchiere di Soave
farina qb
1 cucchiaio colmo di uvetta di Corinto
1 cuchiaio colmo di pinoli tostati
1 cucchiaio di zucchero ( io preferisco usare uno zucchero integrale )
olio evo



Preparazione:
Cominciamo subito dalle cipolle, che vanno pulite e tagliate a metà, quindi a julienne...scaldate una padella ampia con un filo d'olio, appena si scalda aggiungete le cipolle e un pizzico di sale, questo  aiuterà la cottura, facendo fuoriuscire l'acqua di vegetazione...aggiungete anche lo zucchero, mescolate e versate il vino, abbassate la fiamma e lasciate dealcolizzare, quindi incoperchiate e lasciate cuocere le cipolle per almeno 40 minuti, bagnando con poca acqua se necessario. Passiamo alle sarde che vanno lavate con attenzione, perchè potrebbero avere delle scagliette, quindi vanno eviscerate e aperte a libro...io tolgo anche le spine più evidenti che rimangono nella parte della pancia...infarinatele con cura eliminando l'eccesso di farina e friggetele ( io friggo sempre in olio extravergine d'oliva ) scolatele su carta assorbente e tenetele da parte. Mettete a bagno l'uvetta in acqua tiepida, cambiandola più di una volta, tostate i pinoli in una padella calda senza grassi e aggiungete l'uvetta strizzata e i pinoli alle cipolle...siamo pronti per l'assemblaggio, io ho usato una terrina, quindi ho cominciato posizionando una fila di sarde fritte sul fondo, poi ho fatto uno strato di cipolle, quindi di nuovo sarde, fino a finire gli ingredienti, ma iniziando e finendo con le sarde...coprite con un foglio di pellicola e mettete a riposare in frigo per almeno 24 ore...anche se dopo 48 ore sono ancora più buone!


Crestaglie di polenta con sarde in saor di lampone

Ingredienti:
per la pasta: ( da una ricetta di C. Sadler )
180g di polenta cotta densa ( io bramata )
250g di farina 0
75g di semola rimacinata Senatore Cappelli
100g di farina per polenta
2 uova
30g di olio evo
acqua qb
per il condimento:
300g di sarde
300g di cipolle bianche
1 cucchiaio di zucchero muscovado
2 cucchiai di aceto di lamponi
panko ( o pangrattato )
pepe nero di mulinello
1 cucchiaino di uvetta



Preparazione:
In questo caso cominciamo dalla pasta che ha bisogno di almeno 2 ore di riposo prima di essere stesa...io come dicevo negli ingredienti ho usato una polenta bramata, volevo che il risultato fosse una pasta "rustica" che contrastasse con la setosità e la dolcezza delle cipolle, quindi ho preparato una polenta classica girandola per 40 minuti, poi l'ho messa a raffreddare e da lì ho preso la quantità necessaria per la pasta, ma volendo si potrebbe usare anche una polenta precotta se non avete tempo. Formate una fontana con le farine, il sale e la semola, rompete all'interno le uova, aggiungete l'olio e la polenta cotta sbriciolata, cominciate ad amalgamare aggiungendo un po d'acqua se necessario, lavorate la pasta fino a renderla liscia, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare per 2 ore. Mentre la pasta riposa prepariamo il saor, si procede come la ricetta precedente, quindi cipolle a julienne, rosolatele in una padella calda con un po di olio, aggiungete lo zucchero, il sale e l'aceto, mescolate e incoperchiate, lasciatele cuocere per 40 minuti coperte. Proprio come prima pulite e aprite le sarde, passatele nel panko ( o nel pangrattato ) e friggetele in olio evo...scolatele e tamponatele, tenetele in caldo. Passiamo a stendere la pasta, non deve essere sottile, anzi, deve essere piuttosto spessa, tagliatela in rettangoli lunghi...come se fossero delle piccole sfoglie da lasagna...e lessatela in acqua bollente salata, trasferitela nella padella con le cipolle, aggiungete l'uvetta ammollata e strizzata, mantecate brevemente, quindi servite accompagnando il piatto con le sarde fritte, un pizzico di pepe nero e un bicchiere di Soave fresco.


Con questa ricetta avrei voluto partecipare al contest di Chiara e Angela le "Sorelle in Pentola" ma mentre scrivevo questo post mi sono accorta di aver fatto tardi, mi piaceva comunque presentare il post come lo avrei fatto per loro...la cosa che invece non mancherò di fare è ricordarvi la raccolta di Cristina...forza con questo pesce azzurro sù!



venerdì 18 maggio 2012

Budino salato di piselli...è di nuovo MTC


Quando ho letto per la prima volta la ricetta e le regole devo dire che ero un po confusa, poi come sempre i pensieri decantano, prendono aria, si mescolano e viene fuori la ricetta, mai come questa volta la ricetta non ha avuto cambiamenti, non ho avuto ripensamenti...l'ho cucinata proprio come l'avevo pensata, solo che la prima prova è stata fatta un po " a sentimento " nel senso che non ho pesato niente, ma mi sono fatta guidare dal naso...quindi seconda prova armata di bilancia...eccola qua...è un budino di piselli profumato al curry ( una miscela Madras ), in un guscio di briseè al peperoncino, con guazzetto di vongole e datterini...mio marito non mangia piselli, ma proprio non ne vuole sentir parlare eppure stavolta ha detto cit. " Ammazza che BBono! " :D


Budino salato ai piselli profumato al curry
in guscio di briseè con guazzetto di vongole

Ingredienti: dalla ricetta di Francesca
per il budino:
500g di piselli con il baccello
1/4 di una cipolla gialla
2 uova M
50g di panna acida
50g di panna liquida
1 cucchiaio di curry ( miscela Madras )
sale
per la pasta briseè:
250g di farina
150g di burro freddo
1 uovo
1 cucchiaio di latte freddo
1 pizzico di zucchero
1 presa di sale
1/2 cucchiaino di peperoncino in polvere ( io Garofalo )
per il guazzetto di vongole:
500g di vongole
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco secco
3 o 4 gambi di prezzemolo


Preparazione la briseè:
Cominciamo dalla briseè che ha bisogno di un po di riposo tra un passaggio e un altro...io uso il cutter e quindi come avete visto negli ingredienti utilizzo il burro freddo, se voi la fate a mano utilizzate burro morbido, questo vi consentirà di lavorare poco l'impasto. Nel cutter mettete il burro freddo a pezzettini, la farina, il sale, lo zucchero e il peperoncino, azionate le lame fino a che la farina non sia ben sabbiata, aggiungete l' uovo e il cucchiaio di latte, azionate e aggiungete ancora qualche goccia di latte se necessario...trasferite le briciolone di impasto sulla spianatoia e lavoratele brevissimamente, per avere una pasta liscia, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per almeno 1 ora. Riprendete la pasta e stendetela, molto sottile, imburrate bene lo stampino, nel mio caso era proprio piccolino, ritagliate la pasta di misura e adagiatela negli stampini, fatela ben aderire a fondo e bordi, bucherellatela, riempitela di pesi e cuocetela in bianco a 180° per 10 minuti, quindi togliete i pesi e continuate a cuocere per altri 5 minuti, o fino a che non avrà assunto un bel colore dorato, sfornate e lasciate raffreddare prima di sformare. 



per i budini:
Preriscaldate il forno a 180° e preparate un contenitore per il bagnomaria
L'ho detto tante volte, lo so, ma se posso io non faccio bollire le verdure, soprattutto se sono tenere come lo erano i pisellini che ho comprato, quindi ho scaldato una padella con una lacrima di olio, ho rosolato la cipolla tagliata finissima, ho aggiunto i piselli sgusciati e un paio di cucchiai di acqua, un pizzico di sale e ho lasciato cuocere su fiamma bassa senza coperchio per 3 o 4 minuti, quindi ho frullato il tutto, ho aggiustato di sale e ho lasciato intiepidire...quindi ho incorporato la panna acida, la panna liquida, il curry e l'uovo...mescolato per benino e versato negli stampini che avevo precedentemente imburrato e cosparso di pangrattato...operazione ripetuta per due volte...che non si sa mai ;) ...ho adagiato gli stampini nella teglia, ho versato acqua bollente fino ad arrivare alla metà della loro altezza e ho infornato per circa 25/30 minuti. Lasciate intiepidire prima di sformare.



per il guazzetto:
In una padella molto capiente scaldate un filo d'olio e aggiungete l'aglio, lasciatelo scaldare, quindi aggiungete le vongole...che prima avrete ben pulito e sbattuto, per assicurarvi che non ce ne siano di fasulle...cioè piene solo di sabbia...lasciate riprendete calore, quindi aggiungete il vino, appena evapora l'alcool, incoperchiate e lasciate che le vongole si aprano, aggiungete quindi i pomodorini tagliati a metà e lasciateli scaldare, spegnete e controllate che tutte le vongole siano ben aperte, scartando quelle che non lo sono...tenete da parte


non resta che assemblare...io ho deciso di servire il budino tiepido, quindi l'ho sformato e scaldato leggermente prima di inserirlo nel guscio, accompagnate con il guazzetto...e il gioco è fatto! :)

Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di maggio ospitato da Acquolina



mercoledì 16 maggio 2012

Gnocchi di ricotta...di bufala campana naturalmente!


Ecco la ricotta di bufala è uno tra i miei prodotti preferiti, o per dirla da adolescente è un mio prodotto del cuore :) scherzi a parte non riuscirei a farne a meno, la sua ricchezza e la sua morbidezza mi conquistano ogni volta...poi quando è quella proprio buona, ma quella buona buona, profuma di erba, di natura...fatto sta che la settimana scorsa insieme a della mozzarella di bufala fatta a mano è arrivata anche la ricotta...molta ricotta...solitamente preferisco mangiarla senza manipolarla troppo, diciamo pure a cucchiaiate, ma in questo caso era un po troppa e allora l'ho usata per molte preparazioni. Per non tradire il suo sapore ho cercato comunque di non stravolgerla e ne ho fatto degli gnocchi di ricotta, poco uovo, poca farina...un po di manualità e...le favette dell'orto, un po di guanciale e ne è venuto fuori un piatto delicato, in cui gli ingredienti si fondevano perfettamente pur conservando le loro identità...l'altra ricetta...si perchè oggi sono 2 variazioni sul tema...invece ha più carattere, più spinta, sempre partendo dagli gnocchi, ho aggiunto alici salate, peperoncino, pancetta affumicata...e le favette dell'orto :)


Gnocchi di ricotta di bufala con guanciale, favette e pecorino

Ingredienti:
per gli gnocchi:
350g di ricotta di bufala
1 uovo L
3 cucchiai di farina + per infarinare il piano
noce noscata
pepe nero
sale
per il condimento:
1 fetta spessa di guanciale
6 / 7 baccelli di fave
pecorino romano
olio evo


Preparazione:
Cominciamo dagli gnocchi...la ricotta di bufala è di per se un po compatta e poco acquosa, se ne usate un altro tipo lasciatela sgocciolare per bene prima di utilizzarla, quindi in una ciotola lavorate la ricotta fino a renderla una crema, aggiungete l'uovo, un pizzico di sale, la noce moscata e una grattata di pepe nero, mescolate bene, quindi aggiungete la farina, mescolate ancora, vedrete che starà insieme, ma non troppo...infarinate abbondantemente il piano di lavoro e preparate una placca ricoperta di carta forno e infarinata...rovesciate l'impasto di ricotta sul piano di lavoro, infarinatevi le mani e formate un cilindro, tagliatelo in tante fette spesse, infarinando il coltello o il tarocco...da queste fette formate dei lunghi bastoncini di impasto e tagliate gli gnocchi, trasferiteli subito sulla placca e procedete così fino a finire tutto l'impasto e tenendo sempre il piano ben infarinato. Passiamo adesso al condimento, sbollentate le fave ed eliminate la buccia esterna, tagliate il guanciale a fiammifero e rosolatelo in una padella unta con un fili d'olio, aggiungete anche le fave, saltate il tutto per qualche minuto e spegnete. Lessate gli gnocchi in acqua bollente salata facendo attenzione a non farla bollire troppo, lasciate che prenda un leggero bollore, scolateli quando vengono a galla, ripassateli nella padella con il condimento insieme a un cucchiaio di acqua di cottura, servite con delle scaglie di pecorino.



Gnocchi di ricotta di bufala con alici, pancetta affumicata, favette e peperoncino

Ingredienti:
per gli gnocchi:
350g di ricotta di bufala
5 alici sotto sale + 1 cucciaio di acqua bollente
1 uovo L
3 cucchiai di farina + per la spianatoia
peperoncino in polvere ( io Garofalo )
per il condimento:
1 fetta di pancetta affumicata
1/2 cipolla rossa
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 bicchiere di prosecco
6 / 7 fave
olio evo



Preparazione:
Cominciamo sempre dagli gnocchi...dissalate con cura le alici ed eliminate la parte della pancia, quella con più spine, riscaldate un padellino su fuoco basso, aggiungete le alici a pezzetti ed un cucchiaio di acqua bollente, aiutandovi con il dorso di un cucchiaio lasciate che le alici si sciolgano, formando una sorta di pasta, spegnete. Da adesso si procede come per la ricetta precedente...quindi ciotola, ricotta, uovo, alici peperoncino, amalgamare bene, quindi aggiungete la farina, rovesciate sulla spianatoia e formate gli gnocchi. Prepariamo il condimento...in una padella capiente con un filo d'olio rosolate la cipolla tritata finemente, aggiungete lo zucchero e appena inizia a sciogliersi aggiungete anche la pancetta tagliata a fiammifero, mescolate bene e appena riprende calore sfumate con il vino, lasciate ridurre e aggiungete le fave sbollentate e spellate. Lessate gli gnocchi in acqua bollente salata, quindi scolateli e trasferiteli nella padella, su fuoco alto e lasciateli tostare su tutti i lati...questa operazione li renderà croccantelli all'esterno, ma ancora fondenti all'interno...servite con un pizzico di peperoncino.


e con questa ricetta vi ricordo la raccolta di Cristina di PoveriMaBelliEBuoni 



domenica 13 maggio 2012

Una torta alle fragole...per una colazione speciale!


Oggi poche parole, volevo dire soltanto...auguri a tutte le mamme, auguri alle mamme che verranno, auguri a tutte le mamme che tanto desiderano esserlo...questa festa è per tutte.


Torta soffice alle fragole

Ingredienti:
170g di farina
1 uovo L
125g di buttermilk ( o stessa quantità di latte con qualche goccia di limone )
80g di burro morbido
1 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 vaschetta di fragole
1 pizzico di sale
225g di zucchero semolato
1 cucchiaio di estratto di vaniglia


Preparazione:
E' una torta molto semplice, ma di una bontà straordinaria, io un dolce così soffice non lo avevo mai fatto!
Cominciamo subito preriscaldando il forno a 180°. Prepariamo la teglia in cui cuocere il dolce imburrandola bene...io ho usato di proposito uno stampo piccolo, da 20'', per cui mi è venuta molto alta,  se invece la volete più bassa da 24'' sarebbe perfetta. Nella ciotola della planetaria lavorando con la foglia, lasciate montare il burro con lo zucchero, fino a renderlo spumoso, aggiungete l'uovo e mescolate bene, sempre montando, ricordandovi di pulire bene i bordi e il fondo, aggiungete il buttermilk, oppure come vi dicevo su, la stessa quantità di latte a cui avrete mescolato qualche goccia di limone, lasciate riposare per circa 15 minuti e poi è pronto da usare...dicevo, aggiungete il buttermilk, l'estratto di vaniglia e continuate a mescolare. Setacciate insieme la farina e il lievito e aiutandovi con un cucchiaio aggiungete la farina poco per volta, incorporate anche il sale, ultima mescolatina e trasferite il composto nello stampo, coprite tutta la superficie con le fragole tagliate a fette non troppo sottili, cospargete con un cucchiaio di zucchero a velo. Infornate a 180° per i primi 10 minuti, quindi abbassate la temperatura a 160° e cuocete per altri 40/45 minuti...vale anche in questo caso la prova stecchino.