mercoledì 30 marzo 2011

Insalata di pollo...ma in un boccone!


Eccoci arrivati a mercoledì...appuntamento ormai fisso con..."Le memorie di una matta!"  Rimaniamo sul filone viaggio di nozze...per chi non avesse seguito la puntata precedente,  raccontavo di una bionda svampita che ha rischiato di diventare una pista d'atterraggio....oggi vi acconto di quando all'inseguimento di una torpedine...ha rischiato di disperdersi in oceano aperto....la mattina era senza nuvole e senza vento, una di quelle mattine in cui la natura ti sembra così tanto amica, che ti senti padrone del mondo e allora subito dopo la colazione, come io e il nuovissimo marito facevamo tutte le mattine, armati di pagaie e canoe godevamo di quel bellissimo sole facendo il giro dell'atollo. Voga a destra e voga a sinistra il fondale era bassissimo e i pesci e i coralli coloratissimi...quindi io mi trasformavo in una bambina di sei anni...ma in canoa...e quindi mi lanciavo all' inseguimento di pesci pagliaccio, di pesci elefante, di pesci scorpione....PESCI SCORPIONE??? Il marito era già allarmatissimo, i pesci scorpione sono velenosissimi...quando si leva un grido..."Cù! Una Torpedine guardaaaa!! Senza dilungarmi troppo, quello è uno degli esseri viventi più belli che io abbia mai visto...quindi che faccio non la seguo anche se è un animale pericolosissimo e dotato di un pungiglione lungo e molto acuminato? Certo che l'ho seguita! Con mio marito dietro che me ne diceva di ogni, in tutte le lingue conosciute!! La torpedine volava sott'acqua e ogni tanto si insabbiava, quindi io da seienne quale ero, con la pagaia le solleticavo la coda...e lei volava di nuovo. Gira che ti rigira...gira che ti rigira avevo circumnavigato l'atollo più di una volta, mio marito mi aveva mollato al primo giro, ma dopo più di un'ora che non mi vederva rientrare è venuto a cercarmi...ha un sesto senso pazzesco, lui sa sempre quando sto per mettermi nei guai! Gli atolli hanno una sorta di apertura, come se fosse il delta di un fiume, attraverso il quale avviene il ricircolo dell'acqua e della vita marina, le correnti il quel punto sono  molto forti...io naturalmente ci sono finita in mezzo...e in un secondo ero fuori dall'atollo in mare aperto! Il mio principe azzurro naturalmente è venuto a salvarmi...solo che...anche se tutto sembrava così calmo, pacifico, eravamo in oceano aperto, per cui le correnti continuavano a spingerci fuori, continuavamo a pagaiare, ma restavamo fermi...allora abbiamo pensato che seguire le ondine era l'unico modo per rientrare...solo che quelle che ci sembravano ondine avevano una potenza impressionante! Mio marito era davanti a me e praticamente cavalcavamo un'onda sulla canoa, io ero subito dietro...AAAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhhhhhhhh.....Cùùùùùùùùùùùùùùùù....non riesco  a fermarmiiiiiiiii....gli sono finita sulle spalle con tutta la canoa, lui si è ribaltato e si è tagliato un piede sui coralli :( e ne ho fatta un'altra delle mie 




Insalata di pollo finger food

Ingredienti:

1 petto di pollo intero
1 cuore di lattuga
1 radicchio
1 insalata iceberg
10 ravanelli
1 fetta di pancetta...la mia era stufata e affumicata
1 fetta di pecorino di pienza
4 cucchiai colmi di yogurt greco
2 cucchiai di senape
4 cucchiai di olio
1/2 lime
sale e pepe nero
basilico in foglie

Preparazione:
Bollire il petto di pollo intero...o se avete del pollo arrosto avanzato va bebe lo stesso...sfaldarlo e lasciarlo raffreddare. Lavare e tagliare il radicchio e la iceberg a julienne, ridurre in julienne anche i ravanelli e tagliare a dadini la pancetta e il formaggio, riunire tutto in una boule, in cui aggiungerete anche il pollo ormai freddo. Preparare il dressing emulsionando lo yogurt con la senape, il sale, abbondante pepe, il succo di lime e l'olio, fino ad ottenere una salsa bella liscia e lucida, spezzettare e aggiungere il basilico. Con questa salsa condire l'insalata col pollo e lasciar riposare il tutto in frigo per almeno un'oretta. Dividere il cuore di lattuga in foglie su cui disporrete un cucchiaio di insalata...si mangia rigorosamente con le mani!!

lunedì 28 marzo 2011

Muffin al lime con glassa alla fragola e...che pomeriggio!!


Ancora fragole??? eh sì perchè ne avevo ancora e quindi vi beccate un altro dolcetto alla fragola, anche perchè la primavera qui da me è sparita di nuovo, quindi almeno nei profumi ho cercato di riportarla nel muffin. Ok vi dico la verità...in realtà volevo fare tutt'altro, ma ho confuso i pacchi di farina e al posto della 00 che avrei dovuto usare, ho versato nel composto la autolievitante...solo che me ne sono accorta a danno già fatto e...siccome di buttare via tutto proprio non se ne parlava, ho provato! Ho versato il composto in stampini da muffin ed è andata bene!! Sono venuti davvero molto soffici, anche il marito che non ama nolto il genere ha apprezzato...quindi! Sabato sono stata a Viareggio per la premiazione del contest di Saretta e Lucy...ve lo ricordavate no?? Appena riesco a sistemare le foto vi mostro mani in pasta, bocche piene, pentole al fuoco e tante risate!! Che pomeriggio!!



Muffin al lime con glassa alla fragola

Ingredienti: per 12 pezzi
3 uova grandi
130g di zucchero
175g di farina autolievitante
120g di burro fuso freddo
la scorza di 2 lime
1 pizzico di sale

Per la glassa:
100g formaggio spalmabile a temperatura ambiente
200g di zucchero a velo
10 fragole frullate e passate al setaccio fine + qualcuna intera per guarnire


Preparazione:
Comincio dal burro, anche se tra gli ingredienti vi ho detto che deve essere freddo...solo che appena sciolto e ancora caldo, io ci ho messo in "infusione" le scorzette di lime, poi l'ho lasciato raffreddare. Montate in una boule le uova con lo zucchero e il sale fino a renderle bianche e spumose, aggiungere la farina e una volta incorporata, versare sempre mescolando il burro a filo, a questo punto non bisogna lavorarlo troppo...questo composto va messo in frigorifero per un'oretta. Preriscaldate il forno a 180° quindi versare il composto negli stampi e cuocere per 15-18 minuti, vale la prova stecchino. Una volta cotti vanno fatti raffreddare su una gratella...passiamo alla glassa, con uno sbattitore mescolare il formaggio cremoso con lo zucchero a velo fino a che non diventa liscio e lucido, aggiungere la purea di fragola e con un sac a poche...o con un cucchiaio...glassate i muffin...ora...io ne glasso sempre pochi per volta, quelli che so che verrano mangiati subito e conservo la glassa in frigorifero e i muffin in un barattolo di vetro...per golosi on the go!!

venerdì 25 marzo 2011

Eton mess...un dolcetto dell'ultimo minuto


Oggi ricettuzza veloce, di quelle che ti salvano il fine pasto, di quelle che...Dlin-Dlon! Sorpresona!! un paio di amici alla porta e niente da offrire?? Ecco questa ricetta è una delle possibili soluzioni! Io avevo delle meringhe avanzate da precedenti preparazioni...una breve marinatura delle fragole in un goccio di rhum e un po di zucchero...e a completare l'opera della panna montata profumata alla vaniglia...la rivisitazione all'inglese delle fragole con panna...niente male no?? Adesso vado...lavoro e poi di corsa a preparare la valigia destinazione Viareggio per l'evento presso il Lombardi Store con Saretta, Lucy e gli altri vincitori del contest Finger Food...voi che fate venite???



Eton Mess

Ingredienti:
10 fragole
2 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiai di rhum
1 cucchiaino di succo di lime
15 meringhe piccoline...o la metà di meringhe più grandi spezzettate
200g di panna liquida fredda
1/2 bacca di vaniglia

Preparazione:
Una volta lavate per bene le fragole...lavarle di nuovo che non si sa mai! Tagliarle a metà e metterle a macerare in una boule con il rhum, lo zucchero e il lime, lasciatele a riposare almeno 10/15 minuti...tempo durante il quale le fragole rilasceranno i loro succhi e si ammorbidiranno un pochino...a questo punto con un masher le ho schiacciate leggermente. Montare la panna ben fredda con i semi della vaniglia, senza aggiungere zucchero, fino a che sia bella lucida, ma non completamente montata...e siamo pronti!! Mettere sul fondo del bicchiere un cucchiaio di fragole, qualche meringhetta e mescolare le restanti con la panna...a questo punto a cucchiaiate piuttosto irregolari riempire il bicchiere...finire con qualche altra meringa e se ne avete di fresca con qualche fogliolina di menta.

mercoledì 23 marzo 2011

Insalata di patate novelle e fagiolini...e un inseguimento



Oggi è stata una giornata piena di "Sgrunt!" e di "Uff!" allora per alleviare il mio umore da orso in trappola ho deciso di raccontarvi una delle mie storielle...cioè uno dei tanti casini che combino di solito! Il setting in questo caso è importantissimo...eravamo alle Maldive in viaggio di nozze, in un atollo bellissimo...spiagge bianche, ma non il bianco che i nostri occhi sono abituati a vedere...quello è un bianco più bianco...palme, acqua cristallina, temperature da favola...insomma se esistono sulla terra posti così, figurarsi cosa deve essere quello che chiamano paradiso! L'acqua è il mio elemento naturale, quello in cui mi sento più a mio agio...deve essere per questo che con i piedi per terra non ne becco una!...comunque...avevamo il bungalow proprio sulla spiaggia, per cui appena svegli colazione e via in spiaggia, quel giorno avevo deciso di andare ad affittare maschera e boccaglio e passare tutto il giorno sott'acqua, quindi maschera presa, assicurato il boccaglio ci siamo lanciati in acqua...mio marito dopo 10 minuti si era già annoiato...ma lui è un bruto...io invece me la sguazzavo allegramente in un metro d'acqua pieno zeppo di pesci di mille colori, di squaletti nutrice e..."Cù! Vieni guarda c'è Nemo!"  Adesso...
1) non ridete per il nomignolo...che ognuno ha il suo!
2) immaginatevi una donna di 1 metro e 80 che si agita con in testa maschera e boccaglio con l'acqua che le arriva sotto le ginocchia...a vederla da fuori questa scena effettivamente mi sento un pochino ridicola!
...mi divertivo come una bambina...mio marito senza neanche alzare la testa dal lettino su cui era sdraiato mi fa "No, adesso no! Ho freddo!" Freddo??? ma se ci sono 40 gradi all'ombra...mi rituffo e continuo a seguire zitta, zitta quel pesce pagliaccio. Non so quanto tempo è passato, sott'acqua si perde la percezione di quello che c'è fuori...rumori compresi e poi io in quel momento avrò avuto più o meno 6 anni...sta di fatto che il quell'atollo, come in tutti gli altri, ci si arriva in idrovolante e si atterra in uno specchio d'acqua collegato all'atollo da un piccolo pontile...indovinate un po io dove stavo giocherellando??? Si! Proprio nello spazio di manovra dell'idrovolante che continuava a passare sulla mia testa senza poter atterrare...anzi ammarare. Mio marito insospettito da tutto quel rumore, ha cominciato a fissare il velivolo e ci ha messo mezzo secondo a capire che ne avevo fatta un'altra delle mie...quindo ha cominciato a strillare di uscire dall'acqua...scusate...adesso...io non sentivo un idrovolante secondo voi avrei mai potuto sentire le urla di mio marito??? Naturalmente no! E' venuto a prendermi dentro l'acqua, proprio come si fa con i bambini...e mi ha trascinato per un piede fino a riva e poi mi ha anche sgridato :(
La sera a cena il maitre di sala mi ha detto che l'idrovolante aveva quasi finito il carburante e che se non fossi uscita mi sarebbe atterrato sulla testa :(



Insalata di patate novelle con fagiolini e salsa alla senape

Ingredienti:
10 patate novelle piccoline
200 g di fagiolini
3 cucchiai di olio evo
il succo di 1/2 lime
1 cucchiaio colmo di senape...io ho usato quella con i semini
1 cucchiaio di panna acida
sale 
pepe rosa

Preparazione:
Questa non è proprio una ricetta...volevo solo lasciare un'ideuzza per un contorno primaverile...ho sbianchito i fagiolini in acqua bollente salata fino a che sono cotti, ma ancora al dente, li ho raffreddati in acqua e ghiaccio, li ho tagliati in due orizzontalmente. Ho bollito le patatine con tutta la buccia e una volta cotte le ho divise in due...ho condito il tutto con una salsa preparata mescolando insieme la senape con la panna acida, il sale e l'olio...emulsionato il tutto...versato du patate e fagiolini, una delicata mescolatina e il gioco è fatto, prima di portarla in tavola l'ho guarnita con delle bacche di pepe rosa...è perfetta per accompagnare le carni bianche o il pesce al vapore!

lunedì 21 marzo 2011

Tortello liquido al parmigiano per l'Albone



Ed ecco qui la ricetta che ho abbinato all'Albone per il contest di cui vi parlavo ieri...stavolta, contrariamente al mio spirito un po "caciarone", me la sono studiata per benino, cominciado proprio dal vino, dalle caratteristiche organolettiche, dal territorio, dai profumi che si porta dietro...e ho scoperto che è composto da uve di Lambrusco salamino e di Sorbara, che viene pigiato manualmente, addizionato di lieviti selezionati, microfiltrato e trattato con delicatezza...il colore è di un rubino intenso, profuma di viola e di mora...veramente buono. La domanda era...cosa abbinarci? Che sapori accostarci per esaltarlo? Un prodotto di eccellenza che viene trattato durante la produzione con la stessa cura per i particolari...il Parmigiano Vacche Rosse stagionato 30 mesi...mangimi ogm free e latte di vacca rossa in purezza...io lo adoro! Ok, va bene, arrivo al dunque...ho fatto dei tortelli, anzi dovrei dire dei tortelloni, una pasta all'uovo con soli tuorli, in cui il ripieno una volta cotti diventa liquido permettendo ai profumi di esplodere in bocca. Ho contrastato la sapidità dei tortelli con una riduzione di Lambrusco e caramello, piatto davvero riuscitissimo che è stato spazzolato in un attimo...insieme all'Albone naturalmente!



Tortello liquido al parmigiano "Vacche Rosse" con caramello e riduzione di Albone

Ingredienti:
Per la pasta all'uovo:
100 g di farina di semola rimacinata
100g di farina 00
4 tuorli
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
100 g di parmigiano Vacche Rosse stagionato 30 mesi grattugiato
200g di panna liquida

Per il caramello:
100 g di zucchero
2 o 3 cucchiai di acqua
100 ml di lambrusco Albone lasciato ridurre fino ad ottenerne 2 cucchiai 


Preparazione:
Si comincia dal ripieno, perchè poi andrà fatto raffreddare per una notte...scaldare la panna in un pentolino, al limite dell'ebollizione toglierla dal fuoco e incorporare mescolando bene il parmigiano grattugiato, avendo cura di mescolare bene, altrimenti il ripieno non sarà liscio. Una volta sciolto il parmigiano trasferire questa fondutina in una ciotola lasciarla raffreddare, quindi riporre in frigorifero fino al giorno successivo. Prepariamo la pasta...classica fontana, tuorli sale e olio nel centro e impastare, se ce ne fosse bisogno aggiungere 1 o 2 cucchiai di acqua fredda...a questo punto olio di gomito e giù a impastare, ci vorrà un bel po di forza, potete saltare la sessione di palestra! La pasta deve essere lavorata a lungo, quindi come sempre va lasciata riposare...sarà nervosa poverina, mettetela a riposo per almeno 2 o 3 ore, io l'ho preparata insieme al ripieno la sera prima. Al mattino di buona lena stendere la pasta sottile, ricavarne dei quadrati e con un cucchiaino porzionare il ripieno ormai solido nel centro, chiudere a triangolo pressando bene per far uscire l'aria e quindi chiudere il tortello intorno all'indice...procedere fino a finire gli ingredienti. Prima di cuocerli ho preparato la riduzione di Albone, che ho aggiunto al caramello preparato con mooolta attenzione, senza mai toccarlo. Una volta cotti i tortelloni maneggiateli con cura, il ripieno è liquido, li ho conditi con una noce di burro di sola panna e accompagnati con qualche goccia di caramello al Lambrusco. 

Con questa ricetta partecipo al contest La Nouvelle Vague del Lambrusco




domenica 20 marzo 2011

L'Albone e la Nouvelle Vague del Lambrusco...




Post senza ricetta stasera, ma colgo l'occasione per presentarvi un contest promosso dall' azienda Podere il Saliceto in collaborazione con Daniela di Senza Panna e Andrea di Percorsi di Vino, l'intento è abbinare un piatto creato per l'occasione a questo lambrusco, che nasce dalla grande passione di Gianpaolo e Marcello che da soli 4 ettari sono riusciti a far nascere dei vini di grande qualità. A 20 fortunatissimi blogger è stata recapitata tra le braccia una bottiglia di Albone per annusare assaggiare e godere di questo vino vivace e profumato, quindi a prestissimo per il piatto che ho pensato per l'occasione, intanto vi dico che il vincitore di questo contest, oltre al gongolamento estremo, sarà omaggiato di 6 bottiglie di Argine, altro vino prodotto dall'azienda

sabato 19 marzo 2011

Whoopie pie...la mia nuova passione


Io non sono una golosa, anzi! Io non prendo mai il dolce a fine pasto, neanche al ristorante, non mangio spesso il cioccolato, non amo i dolci troppo dolci o quelli con troppe creme, non mangio quasi mai le torte di compleanno, neanche del mio. Mi piacciono i dolci semplici, quelli che hanno un profumo di buono, di domenica mattina, ma questa è un'eccezione...se non li avete mai provati assaggiateli!! Mi perdonerete il secondo post dolce di seguito, ma sono talmente soddisfatta del risultato ottenuto che dovevo rendervi partecipi!! Questo è un dolce attualmente moooolto in voga negli Stati Uniti, pare che sia un dolce preparato dalle donne Amish per il lunch box dei mariti, che per la sorpresa escalamvano "Whoopie!" Sembra un biscotto, ma non lo è...sembra una torta, ma non lo è...it's a sandwich-like-cake! La dimensione originale è quella di un hamburger...a me sembrava un tantino esagerata, quindi ho cercato di ridimensionarli, ho anche modificato il filling, la ricetta voleva una crema al burro, che io non sopporto, quindi ho optato per una ganache. Sono anche una ideona per un piccolo regalino, per sorprendere un'amica...o magari con una ganache cioccolato e peperoncino per una serata occhi-negli-occhi!!! ;-) L'ho già detto vero che sono strepitosi???  E siccome trattasi di una ricetta presa dal New York Times, ho colto la palla al balzo e ho creato una pagina proprio qui nel mio bloggino, con una tabella per le conversioni...che tra cups e tbsp ci si raccapezza poco!!




Whoopie Pies al Cacao con ganache al cioccolato fondente

Ingredienti:
1 stick di burro pomata
1 cup di zucchero semolato
1 uovo grande
2 cups di farina 00 ( io uso la antigrumi di Molino Chiavazza )
2 cucchiai di cacao amaro
1 cucciaio di estratto naturale di vaniglia
1 pizzico di bicarbonato
1 pizzico di sale
1 cup di buttermilk ( io ho usato 3 parti di yogurt, 1 parte di latte e 1 cucchiaio di succo di limone )
1 cucchiaino di lievito per dolci




Preparazione:
Con uno sbattitore lavorare il burro morbido con lo zucchero, fino a che diventa un pò spumoso, aggiungere l'uovo e farlo incorporare per benino. In un'altra ciotola setacciare tutti gli ingredienti secchi, quindi la farina, il cacao, il bicarbonato, il lievito e il pizzico di sale...aggiungere una parte degli ingredienti secchi al composto di burro, mescolare e ammorbidire di nuovo con una parte di latticello...procedere così fino a finire gli ingredienti, ricordatevi di iniziare e finire con la farina. La ricetta diceva di usare un dosatore da gelato per porzionare il ripieno...io ho usato un sac a poche per cercare di farli un pochino più piccoli...e qui mi dilungo un attimino...il composto in forno tenderà ad allargarsi e ad appiattirsi, quindi distanziate i mucchietti e fateli piuttosto altini...comunque...quei deliziosi mucchietti vanno infornati in forno già caldo a 180° per 12/13 minuti, o fino a che toccandone la superficie, questa non torna indietro...una volta cotti vanno fatti raffreddare completamente....e giù le mani altrimenti poi sono dispari!!



Come vi dicevo prima io non amo le creme al burro, quindi ho preferito farcirli con una ganache al cioccolato fondente, preparata e lasciata raffeddare...poi basta comporli...un biscotto/tortina + uno stratone di ganache + un biscotto/tortina...mi sono divertita a guarnirli anche con delle nocciole tritate e del cocco rapè...FAVOLOSI! A me ne sono venuti 12...e la ricetta era per 6!! E già che ci sono auguri a tutti i papà! 

mercoledì 16 marzo 2011

Tortini di cocco e mandorle...perchè il buongiorno si vede dal mattino!



Eh si! La colazione è una di quelle cose a cui proprio non riesco a rinunciare, ma devo farla a casa, con gli occhi ancora mezzi chiusi, i capelli arruffati e i calzini antiscivolo! Una bella tazza di tè fumante riempita fino all'orlo, ma il breakfast, lascio ad altri momenti della giornata quelli più profumati, un cucchiaino di zucchero e...poi dipende dalle voglie del momento...certo è che trovare qualcosa di dolce che ti aspetta al mattino, regala alla giornata una spinta in più! Io per esempio non riesco a fare la colazione al bar, di corsa, con il tè che ustiona e i cornettacci congelati che ti fanno venire i bruciori di stomaco solo a guardarli, preferisco un frollino, o una fetta biscottata con la marmellata. E voi di che colazione siete??





Tortini cocco e mandorle

Ingredienti:
125g di farina 00 (io uso la Antigrumi di Molino Chiavazza)
4 albumi grandi
110g di burro morbido
200g di zuchero
110g di latte di cocco
3 cucchiai di mandorle tritate
40g di cocco rapè leggermente tostato
1 cucchiaino di lievito in polvere 
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia

Preparazione:
Lavorare il burro con lo zucchero fino a farlo diventare spumoso. In una boule mescolare la farina con il lievito, il cocco e il pizzico di sale, sempre sbattendo aggiungere la miscela di farina al burro montato in tre volte, alternando con il latte di cocco, ma iniziando e finendo con la farina. Aggiungere le mandorle tritate e la vaniglia, mescolare bene e tenere da parte. In un'altra boule montare gli albumi...attenzione!!!...in questo caso non devono essere montati a neve ferma, altrimenti diventerà difficile incorporarli e vi resteranno nel composto dei "grumi" di albume...dovranno, quindi, essere ben areati ma comunque morbidi, incorporate al composto preparato con una spatola una parte degli albumi, mescolando dal centro, per agevolare l'aggiunta successiva che invece va fatta come sempre dal basso verso l'alto. Versate questo composto a cucchiaiate in una teglia da muffin imburrata e infarinata fino a 3/4 di altezza e infornate a 180° per circa 25/30 minuti...vale anche qui la prova stecchino! Una volta fuori dal forno aspettate qualche minuto prima di sformarli, altrimenti si rompono...io li ho fatti raffreddare completamente e poi li ho glassati...la mia glassa in questo caso era fatta da 125g di zucchero a velo, 1 cucchiaino di succo di lime e 1 cucchiaio di Malibu (il rhum al cocco)

lunedì 14 marzo 2011

Un fiorellino di Danubio per l' MTChallenge



Vi ho già raccontato del mio rapporto burrascoso con i lievitati, quando girando in rete ho scoperto la ricetta di questo mese della sfida mi ha preso un coccolone! E' che io ho poca pazienza, vado sempre a sbirciare, a toccare, secondo me il problema è che gli impasti ad un certo punto gettano la spugna perchè proprio non mi sopportano più! Devo dire però che le sfide mi piacciono e quindi ho aspettato il mood giusto, ho comprato il lievito e...il mio mac sul bancone della cucina con il blog di Tery il pole position, ho cominciato ad impastare...no veramente il robot ha cominciato ad impastare...ho fatto la brava e ho seguito la sua ricetta passo passo, tenendo a posto le manine e sbirciando sì, ma solo per aggiungere gli ingredienti al momento giusto. L'ultimo pezzetto di strutto era stato incorporato e l'impasto era morbido, ma non appiccicoso, lucido, aveva veramente un bell'aspetto! La ricetta di Tery diceva di fare la prova del velo...quindi lo dovevo toccare per forza! Fermo il robot e faccio per staccarne un pezzetto...era setoso, una sensazione che tra le mani non avevo mai provato, morbido ma con carattere, leggero anche prima del'inizio della lievitazione, ma la cosa che mi sorprendeva di più...e qui per usare un linguaggio un pochino televisivo, rischio di finire su blob :), era che lo trovavo sensuale, continuavo ad impastarlo a mano senza riuscire a smettere...tanto doveva incordare no?! Poi la paura di strafare e di rovinarlo come mio solito mi ha fermata e l'ho messo a lievitare coperto da un panno...ma mi è dispiaciuto!
Non voglio scrivere la ricetta, perchè Tery è stata bravissima, quindi vi consiglio di andare a leggerla da lei, vi parlo però di cosa ho cambiato...io ne ho fatto una monoporzione ripiena di pomodorini ciliegini semidry profumati al timo e provola di bufala affumicata...


E naturalmente, siccome ho rispettato alla lettera le dosi della ricetta "madre" oltre a questo fiorellino, sono spuntate anche due Gerbere ripiene di mortadella e brie...


Sofficissimo, lievitato alla perfezione, forse in qualche pallina ho scarseggiato con il ripieno, per cui la pasta prevaleva sul ripieno, ma ora vi beccate tutto il mio gongolamento perchè sono veramente soddisfatta del risultato ottenuto!



Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di marzo








domenica 13 marzo 2011

Meringhe bite size con amarene Fabbri...per un contest


Oggi post fuori programma, perchè come al solito mi ricordo delle cosa da fare sempre all'ultimo minuto e siccome il primo contest l'ho bucato per un soffio, stavolta volevo proprio partecipare...a cosa??? Ma al contest della mia "giudicessa" preferita!! Chiara Maci di Sorelle in Pentola in collaborazione con l'azienda Fabbri, l'intento è di creare una ricetta facile, veloce e creativa in cui le amarene siano protagoniste...o comunque in cui, almeno questo è quello che ho cercato di fare io, il loro sapore ne esca esaltato. Ho pensato allora a qualcosa di piccolino, ma di grande effetto, in cui l'amarena viene esaltata cromaticamente, oltre che nel gusto...delle piccole meringhe profumate al lime ripiene di sour cream e ciliegina...anzi in questo caso amarena sulla torta :) 




Meringhette al profumo di lime con sour cream e amarene Fabbri

Ingredienti per circa 50 pezzi:

4 albumi a temperatura ambiente
320g di zucchero a velo
la bubbia grattugiata di 2 lime
1 pizzico di cremor tartaro
250g di sour cream
50 amarene Fabbri

Preparazione:
Qui c'è poco da dire, nel senso che la ricetta è di facile esecuzione, serve soltanto un pochino di accortezza come sempre quando si tratta con gli albumi, che hanno poca autostima e tendono a smontarsi :D, ma vediamo nel dettaglio...nella campana della planetaria, o in una boule se volete farle a mano, comunciare a sbattere gli albumi con il pizzico di cremor tartaro, che aiuta a mantenere sodi gli albumi, fino a che non sono ben montati, quindi aggiungere la buccia dei lime e poco per volta e sempre sbattendo lo zucchero, continuare a far andare le fruste fino ad ottenere una massa bella lucida e che forma dei picchi...e siccome io di solito ho poco tempo, mentre la meringa è li che monta, mi preparo la teglia che va in forno. Avete bisogno di un coppapasta piccolino di 3cm di diametro, di una matita e di un foglio di carta forno...ho ritagliato un pezzo di carta della stessa dimensione della teglia e con il coppapasta  e la matita ho disegnato sulla carta forno 50 cerchietti...se non avete un coppapasta piccolo andrà benissimo anche il tappo di una bottiglia di plastica...poi ho girato il foglio dall'altro lato e con un pochino di meringa ho fatto aderire i 4 angoli alla teglia, in modo da fermare la carta forno e lavorare molto più agevolmente. Appena pronta la meringa l'ho trasferita in un sac a poche e ho "ricalcato" i cerchietti in trasparenza, prima coprendone tutta la base, poi continuando solo esternamente, creando un piccolo contenitore di meringa...la teglia...nel mio caso le teglie...vanno infornate in forno già caldo a 60°  per 4 ore. Le meringhe non devono assolutamente colorarsi, devono soltanto seccarsi, perdendo l'acqua contenuta negli albumi e volendo si possono preparare anche con qualche giorno d'anticipo, si conservano benissimo. Siamo pronti per guarnirle! Stemperare la panna acida con un cucchiaio di succo di lime, quindi con un sac a poche, o con un cucchiaino, riempire le cavità delle meringhette, poggiarci sopra un'amarena laciando cadere anche un po di sciroppo...e sono pronte!
Con questa ricetta partecipo al contest di Sorelle in Pentola






venerdì 11 marzo 2011

Icebox crackers di Martha Stewart e la Magnum!!


Visto che vi siete divertite molto leggendo delle mie disavventure...allora vi racconto questa. Ognuno di noi ne ha una, una di quelle che solo a pensarci mette i brividi, una di quelle che provoca vampate improvvise e sudori freddi, una di quelle che viene tramandata ai posteri come monito....Lei la figuraccia delle figuracce....la Magnum!! Teatro di questo evento catastrofico è stata la mia cucina, anzi per come è disposta diciamo anche la zona giorno di casa mia, che è un'unico ambiente e la cucina è su una penisola che ha anche un bancone con degli sgabelli alti, perfetti per stuzzicare in compagnia. Mio marito aveva invitato una coppia di suoi carissimi amici, appassionati di cibo e proprietari di più di un locale nella città dove vivo, quindi immaginatevi il mio stato d'ansia...avevo preparato tutta una serie di aperitivi e mio marito pensava a cocktail e beveraggi vari, avevo sistemato tutto, era tutto perfetto....candele accese, bellissimi bicchieri, tovaglioli giusti...insomma l'atmosfera c'era tutta e diciamo che per tutta la prima parte della serata è andato tutto liscio, quando, mentre si chiacchierava animatamente, decido di spostare il mio sgabello nella parte interna del bancone...diciamo lato cucina, per poter guardare bene in faccia il mio interlocutore, senza costringerlo a girarsi...e fino qui direte voi...non l'ho fatta così grossa no? Anzi, sono stata anche un'ospite attenta...continuiamo a chiacchierare piacevolmente quando decido di accavallare le gambe...mi si incastra un piede in un cassetto e cado rovinosamente dallo sgabello senza potermi appoggiare da nessuna parte...vado giù come una pera lessa direttamente sul tappeto della cucina! Non posso descrivervi le facce di mio marito e degli ospiti...che sono passati da un'espressione interrogativa a una risata fragorosa, ma di quelle che ti vengono proprio dal cuore, di quelle che non riesci a smettere anche se sai benissimo che dovresti...di quelle che ti fanno lacrimare gli occhi! Io in tutto questo giacevo inerme e paonazza sul tappeto della cucina con il piene infilato in un cassetto...mamma che figura di m....!! Non credo di essermi mai vergognata tanto!


Crackers da aperitivo con parmigiano e rosmarino
(tratto da Martha Stewart's hors d'oeuvres handbook)

Ingredienti:
3/4 di tazza di farina 00
1 cucchiaino di sale
1 presa di pepe nero
2 cucchiaini di rosmarino fresco tritato
3 cucchiai di burro molto freddo
1 tazza di parmigiano grattugiato
5 cucchiai di panna acida

Preparazione:
Nella campana di un mixer mescolare la farina con il sale, il pepe e il rosmarino, aggiungere il burro e azionare le lame ad intermittenza, fino a che non si formano delle briciole, aggiungere il formaggio e la panna acida un cucchiaio alla volta, continuando a miscelare fino a che il composto non sta insieme, trasferitelo su un piano di lavoro ricoperto di pellicola, formate una specie di "salame", avvolgetelo stretto nella pellicola e raffreddate per almeno 24 ore...io consiglio un passaggio in congelatore per agevolare il taglio...quindi tagliate il salame a fette, poggiatele su una teglia coperta di carta forno e infornate a 180° per 20/25 minuti, o fino a che non sono ben cotti anche nel centro, ma non scuri sui lati. Trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare completamente....o fate come me...che li ho mangiati ancora tiepidi accompagnati da una meravigliosa fettina di lardo, bevendo bollicine!


mercoledì 9 marzo 2011

Conchiglioni ripieni e un cartone animato!!



Erano le due di pomeriggio, l'aria era frizzantella, ma il sole splendeva alto, avevo programmato la lavatrice in modo che fosse pronta al mio ritorno...scarico il cestello e come al solito dimentico di prendere la bacinella dove riporli e quindi con una montagna di panni bagnati in braccio faccio per scendere le scale di casa ...si, perchè la lavatrice è sul balcone del piano di sopra e lo stendino sul balcone della camera al piano di sotto, quando si dice la comodità!...scavalco indenne il cancelletto di protezione antirotolamentodeibambinigiùperlescale e pianino pianino comincio a scendere tastanto con i piedi lo scalino prima di andare...fatto il primo, andato anche il secondo, sarà che cominciavo ad essere sicura, sarà che sono le scale di casa vuoi vedere che non si riesce a farle anche senza guardarle? Certo! Solo che il lembo di un lenzuolo ci ha messo lo zampino, mentre ormai quasi saltellavo sulle scale mi si infila sotto la punta del piede...una caduta di quelle epiche!! Una caduta di quelle che ti vergognerai per il resto della vita , anche perchè quando succedono certe cose non sei MAI solo..."Sei ancora viva? Hihihhihih ahahahahahahaah uhuhuhhhuhuhhu" Mio marito mi guardava sofferente e ricoperta di panni bagnati dalla balaustra del salotto ridento come un matto..."oddio che scena!" mi fa "sembrava un cartone animato!! Te lo ricordi il coyote...quello che cadeva dalle rupi inseguendo lo struzzo...quello che poi ne veniva fuori sempre ammaccato e con gli occhi rossi?" Certo che me lo ricordo...io lo odio Beep Beep! Comunque ne sono uscita con una ferita nell'orgoglio, un dolore pazzesco al piede e all'osso sacro :(
Ma parliamo di cibo che è meglio!! Ricettina vagamente partenopea oggi, perfetta anche per il cestino da pic nic...appena le temperature ci consentiranno di farne uno!




Conchiglioni ripieni di ricotta e melanzane

Ingredienti:
300g di conchiglioni
1 melanzana grande
200g di ricotta di bufala
100g di provola affumicata di bufala
1 lattina di pomodorini del Piennolo (o di altri pomodori pelati)
100g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
qualche foglia di basilico
pepe nero

Preparazione:

Cominciamo preparando un sughetto, facendo rosolare in un filo d'olio la cipolla tritata fine, lo spicchio d'aglio e i gambi del basilico, appena la cipolla diventa trasparente eliminare lo spicchio d'aglio e aggiungere i pomodorini, aggiustare di sale e lasciare cuocere per 10 minuti su fuoco basso...la salsa non deve bollire, deve solo prendere calore. Prepariamoci il ripieno...la melanzana va tagliata a dadini piccoli piccoli che vanno fatti saltare in una padella molto calda con un filo d'olio, salatele e fatele saltare velocemente, devono rimanere al dente, trasferitele in una boule e lasciatele raffreddare leggermente, intanto in un'altra ciotola amalgamare la ricotta con il parmigiano, il basilico spezzettato, la provola tagliata a cubetti piccoli, una grattata di pepe e appena sono almeno tiepide, le melanzane...non le aggiungete calde, altrimenti la ricotta tenderebbe ad ammorbidirsi troppo...anzi diventerebbe quasi liquida! Ok! In una pentola capace e con moooolta acqua salata, lessare  conchiglioni per 4/5 minuti, scolarli e ungerli subito con un filo d'olio per evitare che si attacchino, con un cucchiaino e le mani d'amianto farcirli con il composto di ricotta e disporli belli vicini in una teglia, nappare con la salsa e infornare a 200° per 13/15 minuti. 

lunedì 7 marzo 2011

Finger...di primavera


Ieri mattina mi sono svegliata e il sole splendeva alto, pensavo fosse un sogno e invece dopo vari stropicciamenti e infiniti stiracchiamenti, il sole splendeva davvero. La primavera comincia a fare capolino e girovagando in rete,  si vedono tantissime ricette che anticipano la bella stagione...e allora ho pensato...vuoi vedere che è una specie di magia? E' possibile che stiate chiamando il sole e io che sono notoriamente un pochino tarda non l'ho capito??? Allora ho deciso di unirmi a questa danza del sole con un finger mooolto veloce, anche perchè...non so se lo sapete...ma ho vinto una luccicantissima...anzi forse luccicanterrima medaglia di bronzo al contest di Saretta e Lucia sui finger food...se non ci siete passate andate a dare un'occhiata, quindi inizio la settimana proprio con un buonissimo finger!
La semplicità secondo me è sempre la carta vincente, ma i prodotti che utilizzate devono essere sempre di qualità...degli amici mi hanno portato un formaggio di malga strepitoso, che sa di latte e di erba e di aria quasi incontaminata e del prosciutto crudo di Sauris, sono riuscita a tenerne da parte qualche fettina...ma è stata una sfida durissima...ho trovato degli asparagi decenti....ed ecco che tutto ha preso forma! Buon lunedì a tutte!! 



Sfogliette di asparagi e crudo

Ingredienti:

1 mazzetto di asparagi
1 confezione di sfoglia rettangolare
100 g di formaggio non troppo stagionato
100g di prosciutto crudo
1 tuorlo
pepe nero
rosmarino

Preparazione:

Mondare e pulire gli asparagi, quindi sbianchirli per 1 minuto in acqua bollente salata, raffreddarli subito per fissare il colore e se sono grossi dividerli in due parti orizzontalmente, tenere da parte. Dividere  a metà le fette di prosciutto e tagliate a fettine il formaggio. E' il momento della sfoglia, una volta srotolata prendere un asparago, il più lungo, e con quello prendere la misura...calcolando anche 1 cm in più su tutti i lati per il bordo, quindi tagliate il pezzo di sfoglia e ripiegate verso l'interno quel centimentro che avevate calcolato per il bordo, cercando di far aderire bene gli angoli, bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e cominciamo ad assemblare posizionando il formaggio, una bella grattata di pepe nero e poi è il turno degli asparagi, che prima di essere aggiunti vanno arrotolati nelle mezze fette di prosciutto....allora....siccome io pensavo a dei finger e non ad una torta salata, ho lasciato un pochino di spazio tra un involtino di asparago e l'altro, in modo che una volta cotto il tutto, il taglio potesse venire abbastanza ordinato e preciso...se invece volete farne altro uso, disponete un asparago accanto all'altro...vicini vicini!! Il bordo va pennellato con del tuorlo allungato con un cucchiaio d'acqua e il tutto va infornato su una placca a 180° per 15 minuti, o fino a doratura. Una volta cotto aspettate qualche minuto prima di porzionarlo, perchè il formaggio deve raffreddarsi un pochino, altrimenti fila! 


venerdì 4 marzo 2011

Patè di fegatini...per imparare dai classici


Ci sono dei ricordi che purtroppo segnano le nostre papille gustative...per esempio per me il fegato per anni è stato un tabù, uno di quegli ingredienti che io non consideravo apparteneti alla piramide alimentare, questo perchè da adolescente, quando le regole mi stavano strette, quando la parola casa aveva poco a che fare con un focolare e i pranzi della domenica erano solo un inutile strazio, il fegato ha svolto un ruolo di primo piano. Non so da voi, ma da me la settimana era scandita da un regime alimentare piuttosto rigido, per cui, per farvi un esempio, tutti i lunedì da me si mangiava pasta e lenticchie...non fagioli, ceci,piselli o fave...di lunedì si mangiava pasta e lenticchie qualunque fosse la stagione in corso...e il mercoledì una settimana si e una no si mangiava fegato! Bene, io ho odiato il fegato...era duro, stoppaccioso e terribilmente amaro! Da grande, quando ho cominciato ad avvicinarmi ai fornelli e ad entrare in questo meraviglioso vortice che è la cucina, mi sono riavvicinata a questo alimento tanto odiato e ho soprattutto impararto a cucinarlo, evitando gli errori di mia madre...la cottura deve essere attenta, mai crudo, ma neanche stracotto, le temperature sono fondamentali, proprio perchè contiene molto sangue la rosolatura non deve essere molto violenta, il fegato non deve mai colorire, altrimenti diventa irrimediabilmente amaro...e poi imparare dalla cucina regionale...dalle ricette delle nonne...e aggiungere delle cipolle che mitigano il sapore ferroso...qualche foglia di salvia per profumare, una macinata di pepe e il fegato è diventato uno dei miei ingredienti preferiti! Provate questo paté e vi assicuro che non lo comprerete mai più conservato!



Paté di fegatini di pollo

Ingredienti:
600g di fegatini di pollo
220g di burro freddo
1 cipolla rossa
10 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di brandy
150g di panna liquida
pepe nero macinato al momento

Preparazione:
I fegatini hanno bisogno di attenzione...è un ingrediente che ha bisogno di voi, delle vostre mani, deve essere manipolato, ma con delicatezza! Quando li comprate, che sia dal vostro macellaio di fiducia, o al super, anche se vi sembrano ben puliti...non lo sono! Hanno un filamento bianco che va tolto, ma è un operazone molto semplice, una volta puliti tritate la cipolla e mettetela a sudare in una padella con 20g di burro...in questo caso non serve "tagliare" il burro con un filo d'olio, perchè la padella non deve mai essere troppo calda, quindi non c'è pericolo che il burro raggiunga il punto di fumo. Aggiungere nella padella 6 foglie di salvia e i fegatini, fateli cuocere scuotendo spesso la padella...non devono assolutamente colorare, bagnare con il brandy e se la vostra cucina lo permette, fiammeggiate...altrimenti annusate i fumi e appena non sentite più odore di alcol, eliminate l'aglio, aggiungete la panna, aggiustate di sale e di pepe, una mescolatina velocissima, togliete dal fuoco e passiamo al mixer. Frullare tutto fino a che il composto non sia ben liscio, quindi aggiungere un pezzetto per volta, sempre miscelando, 100g di burro freddo...questa è una sorta di mantecatura, aiuta la cremosità finale. Una volta incorporato tutto il burro, passate il composto attraverso un setaccio a maglie molto fini...questa operazione richiederà un po di pazienza, all'inizio vi sembrerà che non stia succedendo niente...invece vi assicuro che se ne esce vincitori!! Trasferite la crema ottenuta in uno stampo di ceramica, livellate per bene e battete lo stampo sul tagliere in modo che riescano ad uscire eventuali bolle d'aria, tenete da parte. L'ultimo passaggio serve per proteggere la superficie del vostro paté...in una boule far sciogliere a bagnomaria il restante burro, aggiungete la salvia e attendete fino a che  la caseina non si separa ( oppure potete comprare direttamente del burro chiarificato ), versate il burro ormai chiarificato, insieme alle foglie di salvia sulla superficie del paté. Deve riposare in frigo, coperto da pellicola almeno 3/4 ore...una volta freddo lo strato di burro può essere tolto con facilità...lasciando spazio ad una cremosità unica...ma volendo si può anche mangiare, sarà profumatissimo perchè comunque la salvia, durante l'infusione ha rilasciato tutti gli olii essenziali! 



P.S. non ve l'ho detto...non buttate assolutamente gli scarti dei fegatini!! Prossimamente su questi schermi, la cucina del recupero...so stay tuned!!




mercoledì 2 marzo 2011

Io sono un ciambellone!


Si, ma di quelli poveri, che profumano di limone e di marsala, un dolce semplice, non di quelli ruffiani che ti promettono la luna...il ciambellone è onesto, mantiene le promesse. Niente spume, niente creme, solo un leggero strato di glassa, ma non di quelle dolcissime, una glassa profumata di limoni freschi...non ha bisogno di frigo, si mantiene senza aiuto di "chirurgie" e ingredienti particolari. Invecchia con dignità,  gli basta un bagnetto nel latte caldo o del tè al bergamotto per riacquistare tutta la sua fragranza...e poi sa di casa, di mamma e di bimbi, di codette colorate e forni caldi....sisisi! Io sono ciambellone!! :D



Ciambellone limone e marsala

Ingredienti:
180g di burro morbido
4 uova
300g di zucchero
450 g di farina 00 ( io uso quella del Molino Chiavazza )
130 ml di latte
il succo e la scorza di 3 limoni 
un pizzico di sale
1 cucchiaino colmo di lievito in polvere
60 ml di Marsala secco

Per lo sciroppo:
3 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di acqua

Preparazione:
In una boule sbattere il burro con lo zucchero fino a renderlo cremoso, aggiungere la scorza di limone e un uovo per volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo. In un'altra boule setacciare insieme la farina e il lievito e a questo punto aggiungere a cucchiaiate, poco per volta la farina al composto di uova e burro, alternadola al latte...quindi in più volte incorporare con una spatola farina e latte fino a finire gli ingredienti. Da ultimi aggiungere il succo di limone e il marsala...evitate di lavorare troppo l'impasto altrimenti il ciambellone vi verrà un po seduto...cioè troppo compatto! Se usate uno stampo classico bisogna imburrarlo per benino...se usate quello in silicone versare il composto dentro e infornare a 180° per 45/50 minnuti, come al solito vale la prova stecchino. Una volta cotto staccarlo dallo stampo, bucherellare la superficie e intriderla con uno sciroppo fatto facendo sciogliere lo zucchero in un pentolino con l'acqua e il succo di limone...una volta che si è completamente raffreddato potete passare alla glassatura...io non ho scritto dosi, perchè so che voi siete moooolto più brave di me 



Con questa ricetta partecipo al contest di Jul's Kitchen in collaborazione con Macchine Alimentari....vi lascio anche il banner....che è bellissssimo!