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mercoledì 31 agosto 2011

Piccoli strudel di phyllo alle mele...


Vediamo un po, ero rimasta alla prima battuta del set, che ho steccato e mandato sulla schiena di una signora che dormiva con la bocca completamente aperta sul lettino proprio di fronte al campo da beach tennis...certo tra il campo e la signora c'era una rete di protezione...ma questo è un dettaglio!! Comunque, a questa prima gaffe il marito ha reagito sorridendo, d'altra parte era in assoluto la mia prima partita...solo che la sabbia bruciava proprio troppo, nonostante fosse stata bagnata più volte, no, proprio non ce la facevo, allora ho avuto la brillante idea di mettere le infradito...e ariecco i fulmini e le saette! Ma che cosa dovevo fare?? Ustionarmi le piante dei piedi??? Certo i movimenti non erano proprio facilitati da questa scelta, ma almeno i piedi erano salvi...o almeno era quello che pensavo io...come sempre in questo sport...come nel tennis...soprattutto a livello amatoriale, incontri persone mooooolto competitive, che scambiamo il gioco per chissà quale torneo galattico che devono per forza vincere, pena l'autocombustione immediata! Sta di fatto che "l'ercolino sempreinpiedi" che avevo davanti giocava solo su di me e dopo tutto non me la sono cavata così male...anzi, la spunto e conquisto il punto...e tragedia fu! Il compagno della ercolino era fuori di se...ma come Lui il campione galattico che perdeva un punto contro una principiante in ciabatte??? Ma dico scherziamo???? Preso da un raptus d'ira mentre inveiva contro la compagna, schiaccia una palla al di là della rete e...e io che ero lì a gongolarmi un pochino, non faccio in tempo a girarmi che...una pallina ad un milione di chilometri orari mi coglie in piena fronte! Sappiate solo che ho un livido circolare in piena faccia...e poi vallo a spiegare alla gente che incontri...per fortuna ho la frangetta!!!


Piccoli strudel di fillo alle mele

Ingredienti:
3 fogli di pasta fillo
1 mela 
1 manciata di uvetta sultanina
1 manciata di nocciole tritate
1 manciata di gocce di cioccolato fondente
1 bicchierino di Brandy
2 cucchiai di zucchero di canna
50/60g di burro fuso
pangrattato qb
zucchero a velo per spolverare



Preparazione:
Finalmente ho trovato la pasta fillo...lo so che detta così sembra che io viva isolata dalla civiltà, ma qui a Latina proprio non si trovava! L'ho lasciata scongelare in frigo e una volta aperta la confezione l'ho avvolta in un panno per non farla asciugare. Passiamo al ripieno, ho lavato per bene l'uvetta, quindi l'ho messa a bagno nel Brandy per farla rinvenire, quindi ho sbucciato la mela e l'ho tagliata a dadini, ho aggiunto lo zucchero di canna, le nocciole, le gocce di cioccolato e l'uvetta sgocciolata, ho mescolato per bene e lasciato da parte. Sul banco di lavoro ho steso la pasta fillo e da ogni foglio ho ricavato 4 quadrati, li ho spennellati con del burro fuso e ho sovrapposto tre quadrati di pasta ben spennellati uno sull'altro, a quel punto ho messo nel centro un cucchiaino di pan grattato, quindi un cucchiaio di ripieno e con moooolta, moltissima delicatezza ho chiuso i pacchetti cercando di non rompere la pasta, ho spennellato di burro anche l'esterno e ho messo a cuocere in forno già caldo a 180° per 15 minuti, o fino a che la pasta non risulti bella croccante, li ho lasciati intiepidire e li ho spolverati con dello zucchero a velo...buonisssssimi!

lunedì 29 agosto 2011

La focaccia Locatelli...che buona!



Ok...allora lo volete sapere come è andata venerdì?? Lo volete sapere cosa ha combinato Pippo col costume a pois e una racchetta in mano?? Io credo che un pochino ve lo stiate già immaginando...e invece no! Non è andata così male! Certo non abbiamo vinto, ma non siamo arrivati neanche ultimi ecco! Ok vi racconto qualcosina...l'inizio del torneo era previsto per le 14, cioè nel momento più caldo della giornata, qui a Latina il termometro segnava 37°, arriviamo come al solito in ritardo, il tabellone era già pronto e stavano bagnando il campo...peccato che l'acqua a quell'ora scarseggiava, usciva dalla pompa un rivolo d'acqua talmente sottile che ci sono volute le 15 per iniziare a giocare...come sempre in questi casi la fortuna è dalla mia parte ( Sgrunt! ) e la prima coppia in campo eravamo proprio noi! Io e le mie ciabattine rosa ci incamminiamo timidamente, occhiali sul naso e pantaloncini...ero pronta per cominciare a riscaldarmi...peccato che avevo lasciato la racchetta sullo stabilimento, quindi tra le risate generali piccola corsetta cercando di far finta di niente recupero l'attrezzo e ritorno in campo dove trovo il  mio sport-marito che mi fissava con le saette negli occhi...continuo imperterrita a far finta di niente e ci riscaldiamo. Tutti pronti si da il via alla partita, il sorteggio naturalmente non è a favore nostro e ci capita la parte di campo con il sole a "canocchia", quindi imbranata, con la sabbia che bruciava sotto i piedi, in più quasi cieca...le premesse non erano proprio delle migliori! Prima palla, naturalmente battono su di me, la prendo con il manico della racchetta e schizza in alto, supera la rete protettiva e piomba direttamente tra gli ombrelloni davanti proprio sulla schiena di una signora che prendeva il sole...e questo è solo l'inizio!!!



Focaccia Locatelli ( dal libro Made in Italy )

Ingredienti:
250g di farina00
250g di farina manitoba
15g di lievito di birra
250/270g di acqua tiepida ( a 20° circa )
2 cucchiai di olio evo
10g di sale
per la salamoia:
65g di acqua
65g di olio extravergine d'oliva
20g di sale

Preparazione:
In una ciotola molto capiente mescolare insieme le farine con il sale, formare la fontana e versare nel centro l'acqua in cui avrete fatto sciogliere il lievito e l'olio, mescolare velocemente, senza impastare, io ho usato un cucchiaio di legno, appena sta insieme ungere la superficie e lasciar riposare per 10 minuti...tempo durante il quale ungerete con cura la teglia che avete scelto e nella quale con una certa delicatezza, dovrete versare l'impasto, ungetelo nuovamente e lasciate riposare ancora una decina di minuti. Ora usando un mattarello ( io ne ho uno da bambino che ha fatto proprio al caso mio, perchè entrava di misura nella teglia ) senza fare troppa pressione, stendete una volta verso l'alto e una volta verso il basso l'impasto, in modo da stenderlo su tutta la teglia, ma cercando di non sgonfiarlo...lasciatelo riposare ancora 20 minuti. Poi con le dita formate sulla superficie tanti buchi nei quali verserete la salamoia fatta semplicemente emulsionando insieme tutti gli ingredienti...mi raccomando deve andare proprio in tutti i buchi...lasciate riposare ancora il tutto per 20 minuti...non vi resta che cuocere la focaccia, in forno già caldo, a 220° per 25/30 minuti, o fino a che la superficie non risulterà bella croccantella, ma l'interno vi assicuro è morbido, umido e saporito! Io l'ho lasciata "plain" ma volento si può aromatizzare a piacere.

venerdì 26 agosto 2011

Pate sucreè con crema pasticciera e confettura alle prugne selvatiche...altrimenti detta crostata!!



Questa ve la devo raccontare, quel pazzo folgorato di mio marito, che ha lo sport che gli scorre nelle vene, è stato invitato ad un torneo di biathlon sulla spiaggia, le specialità coinvolte sono il beach tennis e il beach volley...solo ieri pomeriggio ho saputo che sarà un torneo di doppio misto...il buio calò su di me e su tutto quello che mi circondava! Sono disperata...e il torneo è per oggi pomeriggio alle 14...calcolando che non ho mai giocato a tennis, figurarsi a beach tennis, e che non tocco un pallone da pallavolo da anni, figurarsi entrare in un campo da beach...calcolando ancora che lo sport della mia adolescenza è stato il nuoto e a livello agonistico...fate un po due conti...oggi ci sarà Pippo con una racchetta in mano che ansima con la bocca aperta davanti ad una rete cercando di capire a che sport sta giocando! Auguratemi buona fortuna...e cercate di non ridere troppo di me anche da lontano! Cerco di distrarmi e vi parlo della ricetta di oggi, che nasce da un cestino di prugne selvatiche che mi è stato regalato da "Zio Quinto", lo zio di mio marito che ha una casa in montagna e ogni tanto porta giù delle prelibatezze, io delle prugne così non le avevo mai viste, piccole oblunghe, profumatissime, con la buccia sottile e con la polpa succosa, ma soda...per dirla in una parola fantastiche! Il cestino era bello pieno, quindi un po sono finite nelle nostre boccuccie delicate, quelle più mature sono finite in un vasetto, per conservare intatto o quasi il loro profumo anche quando il sole sarà un miraggio!




Crostata con crema pasticciera e confettura di prugne selvatiche e menta

Ingredienti:
per la pate sucreè di M. Roux:
250g di farina
100g di burro morbido
100g di zucchero a velo
un pizzico di sale
2 uova
per la crema pasticciera:
6 tuorli
125g di zucchero
40g di farina
500ml di latte
1 baccello di vaniglia
confettura di prugne selvatiche e menta qb

Preparazione:
Cominciamo dalla pasta che ha bisogno di riposare, io la faccio a mano, tanto le quantità sono minime, ma volendo si può anche sporcare il robot...sul piano di lavoro versare la farina a fontana, nel centro mettete il burro, lo zucchero a velo e il sale, incorporare la farina e lo zucchero al burro con la punta delle dita, fino a formare delle grosse briciole, rifare la fontana e aggiungere le uova, lavorare fino a che sta insieme, quindi avvolgere la pasta nella pellicola e lasciarla riposare 1 ora prima di usarla. La pasta va stesa sottile e cotta in bianco a 180° per 13/14 minuti con i pesi ( o i fagioli secchi ) e altri 10 senza, quindi va fatta raffreddare completamente...nel frattempo prepariamo la crema...qui vado veloce tanto la sapete fare...sbattere i tuorli con lo zucchero fino a renderli gonfi e spumosi, aggiungere la farina setacciata e mescolate bene, in un pentolino mettere a bollire il latte con il baccello di vaniglia inciso nel centro, appena le prime bollicine appaiono sulla superficie, versare il latte nella ciotola con le uova...potete farlo in una volta sola, la presenza della farina impedirà alle uova di cuocere, mescolare bene e riportare sul fuoco e sempre mescolando portare a leggero bollore e cuocere, dalla prima bolla altri 2 o 3 minuti, il tempo di far cuocere la farina, trasferire in una boule e se non la utilizzate subito cospargete la superficie della crema con dei fiocchetti di burro, o con dello zucchero a velo per evitare che si formi la pellicina, a questo punto non resta che assemblare la crostata...per cui, guscio di pasta, strato di crema e per finire strato di confettura, qui c'è da fare un ultimo passaggio in forno, per 15 minuti sempre a 180°...lasciatela riposare per almeno 30 minuti prima di sformarla, altrimenti rischiate di romperla...ah per la confettura ci vediamo al prossimo post :)




mercoledì 24 agosto 2011

Choco-slice con mandorle e biscotti



Ok, che fa caldo è ormai una certezza e sicuramente fare i conti con traffico, ufficio, spesa, bambini, diventa un pochino più complicato, ma l'estate sta finendo, le giornate si accorciano e tra qualche settimana ci ritroveremo a rimpiangere il caldo, la brezza marina e l'odore di salsedine...e allora? E allora trasformiamoci in lucertole e cerchiamo di assorbire più sole possibile! E, siccome, con il caldo il cervello va un po in pappa e con lui la voglia di"applicarsi", mentre lucertola style ci si crogiola al sole, il dolcetto che vi propongo oggi sarà in frigo a rassodare...niente forno, niente fruste, niente troppi sbattimenti, solo qualche minuto e un fornello...quello piccolo! Questo per farmi perdonare per l'ultimo post che tra lievitazioni, cotture e forno acceso faceva caldo alla sola lettura :)



Fudge cioccolato e mandorle...ma anche un po cheesecake!

Ingredienti:
250g di cioccolato fondente al 70%
90g di burro morbido
300g di biscotti al cioccolato
100g di mandorle spellate tostate
2 cucchiai di rhum scuro
180g di panna liquida
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione:
Qui c'è da decidere la strategia da adottare, c'è da sbriciolare i biscotti, si può fare con un frullatore fino ad ottenere una polvere fine, oppure utilizzare il metodo "Nigella", spaccando i biscotti con un mattarello...in qualsiasi caso la polvere di biscotto va mescolata con il burro morbido e pressata in uno stampo rettangolare, io ho usato quello da plumcake, che avevo rivestito di carta forno, una volta ben pressato il tutto va messo in frigo per almeno una mezz'ora...io come sempre per risparmiare tempo gli ho fatto fare un passaggio in congelatore. Adesso tocca al fornello piccolo della vostra cucina, serviranno anche un pentolino con un paio di dita d'acqua e una bastardella per sciogliere il cioccolato a bagnomaria...nella ciotola mettete il cioccolato spezzettato, la panna, il rhum e l'estratto di vaniglia, lasciate sciogliere il cioccolato a fuoco lento e amalgamate bene il tutto, fuori dal fuoco aggiungere le mandorle e colate questa goduria sulla base biscotto, battete leggermente lo stampo per eliminare le eventuali bolle d'aria mettete tutto in frigo per almeno un paio d'ore, quindi sformare, affettare e...goderne!

lunedì 22 agosto 2011

Tiella di polipi...ma anche di scarola...e di cozze



Rieccomi, dopo la pausa da tastiera e schermo, adesso mi siedo davanti al mio mac con due chili in più e un sorriso stampato, ci voleva proprio una tregua, certo adesso si sta a dieta e ci si "disintossica", ma senza rimpianti! E a voi? Come sono andate le vacanze?? Ripartiamo di slancio allora con una ricetta di quelle da urlo, o almeno lo è per me, la parola tiella assume significati diversi spostandosi nelle regioni del sud Italia, da me la tiella è una sorta di pizza ripiena, che ha le radici ben piantate nel territorio, è la ricetta delle nonne e delle nonne delle nonne e, come capita spesso, ogni famiglia custodisce la sua ricetta come fosse un segreto di stato, oggi vi propongo il mio di segreto, tanto per condividere qualcosa di "importante" adesso che siamo belli freschi! Dicevo nel titolo del post, tiella di polpi ma anche di scarola di cozze e nel prossimo post quella di "caso e ova"...e chi più ne ha più ne metta! Si , perchè quando si tratta di ricette tradizionali, quelle con cui sei cresciuto, quelle che ti riportano in un attimo a casa, quelle che rappresentano davvero il cibo di conforto,  scritte a fuoco sulla pelle...non so se capita anche a voi, ma ci sono dei ricordi olfattivi fortissimi, capaci di riportarmi alla mente immagini nitide, colorate e per fortuna sempre bellissime...ma passiamo alla ricetta che altrimenti qui a forza di parlare viene fuori un post fiume!



Tiella di polpo, di scarola e di cozze e fiori di zucchina

Ingredienti per la pasta: ( queste proporzioni bastano per due tielle )
600g di farina setacciata
4 cucchiai di olio ( c'è anche chi usa lo strutto )
2 bicchieri di acqua tiepida a 20°
1 cubetto di lievito
mezzo cucchiaio di zucchero
due prese di sale

per il ripieno di polpi:
2 polpi da 400/500g ognuno già puliti e lessati
1 mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d'aglio
1 peperoncino
20 olive nere di Gaeta denocciolate
olio extravergine d'oliva
4 pomodori spagnoletta maturi ma ancora ben sodi ( i san marzano o i ramati vanno bene lo stesso )

Per il ripieno di scarola:
1 piede di scarola
2 spicchi d'aglio
una manciata di pinoli
una manciata di uvetta sultanina reidratata
una manciata di olive nere di Gaeta denocciolate
1 peperoncino
olio extravergine d'oliva


Per il ripieno di cozze e fiori:
800g di cozze
20 fiori di zucchina
1 spicchio d'aglio
prezzemolo, basilico e un pizzico di pepe nero
olio extravergine d'oliva




Preparazione:
Cominciamo subito dalla pasta, trattandosi di tradizione qui c'è da sporcarsi le mani, il robot lo lasciamo lì bello pulito per la prossima volta...e cominciamo con la farina a fontana, nella quale avrete mescolato il sale e lo zucchero, nel centro versate l'olio e l'acqua a 20° in cui si fa scioglere il panetto di lievito, si impasta il tutto fino ad ottenere una pasta liscia e morbida, questa pasta va divisa in 4 piccoli panetti ( ne servono 2 per tiella) che ungerete leggermente e lascerete a riposare in un luogo caldo e coperti da un canovaccio pulito per un'oretta. Ogni panetto poi andrà steso molto, ma molto sottile e di diametro superiore a quello della teglia che usate, la pasta una volta posata dentro dovrà fuoriuscire di almeno un dito, per riuscire a chiuderla bene e creare il bordo...ma passiamo al ripieno, andando per ordine, anche se il procedimento è sempre lo stesso, il polpo una volta cotto e raffreddato va tagliato a pezzetti e condito con abbondante olio, il prezzemolo tritato, gli spicchi d'aglio divisi a metà ( attenzione, la ricetta originale prevede l'aglio tritato, se a voi piace tritatelo e mescolatelo al resto, io preferisco metterlo a pezzi grossi ed eliminarlo prima di farcire ) il peperoncino tritato, le olive tagliate a rondelle e i pomodori tagliati a pezzetti e lasciati scolare per un mezz'ora in un colapasta, aggiustate di sale e lasciate insaporire bene il tutto per un'oretta. Passiamo alla scarola, si usa lessarla in acqua, io non lo faccio mai, per cui una volta ben lavata la metto a sudare per qualche minuto in una casseruola con un filo d'olio, lo spicchio d'aglio, il peperoncino e uin pizzico di sale, una volta appassita, la lascio a scolare in un colapasta strizzandola leggermente per eliminare l'acqua di vegetazione, quindi la condisco con abbondante olio, pinoli, uvetta e olive. Passiamo alle cozze, che vanno aperte in una padella con un gocco d'acqua, senza farle stracuocere, devono soltanto aprirsi, vanno sgusciate e condite con olio, aglio, prezzemolo, poco sale e pepe, i fiori li metteremo direttamente sopra la pasta crudi insieme alle foglie di basilico. Ok, siamo pronti per chiudere il tutto...da tradizione si dovrebbeo usare delle teglie in ferro che ormai non si trovano più, l'alluminio andrà bene lo stesso, la teglia va unta con un filo d'olio, quindi aiutandovi con il mattarello stendete il primo strato di pasta, in cui verserete il ripieno fino a riempire bene la teglia, coprite con il secondo strato di pasta, ripiegate verso l'interno la pasta eccedente e pizzicandola con le dita create il bordo, bucherellate la superficie e pennellatela con dell'olio, a questo punto va lasciata riposare per circa 15 minuti prima di essere infornata a 200° per circa 30/35 minuti...una volta cotta va lasciata riposare per almeno un'ora prima di poterla tagliare e mangiare.


lunedì 1 agosto 2011

Buone vacanze!



Avevo preparato per oggi un post lunghissimo, con una ricetta di tradizione, con tutte le possibili varianti e poi stamattina i sono svegliata con una voglia di leggerezza enorme...e quindi niente ricetta, solo la necessità di entrare in modalità pausa, quindi oggi post di saluti, si va in vacanza, anche se solo con la mente! Auguro un agosto strepitoso a tutti, soprattutto a quelli che non possono andare in ferie...ci si legge tra un paio di settimane ciaooooooooooo :)