lunedì 28 febbraio 2011

Mafaldine con i moscardini...e la vecchiaia che avanza!!




Eh si! La vecchiaia avanza...va bene vi racconto...io lavoro in un centro commerciale, si proprio in uno di quei posti dove ultimanente ci si incontra molto più volentieri che all'aria aperta...cosa che io trovo profondamente insana...comunque, tralascio le polemiche che altrimenti vi tengo qui per ore...la scena è questa...sabato pomeriggio, fuori c'è un sole bellissimo e il centro commerciale è pieno di gente e durante le solite vasche avanti e indietro alla disperata ricerca di un parcheggio continuo a non spiegarmi il perchè. Parcheggio trovato, naturalmente, a chilometri dall'entrata, mentre faccio per entrare sento un pizzicorino al naso, ma non ci do molta importanza e procedo con tutti i gesti di rito, controllare che tutto si a posto, la cassa, le vetrine, i fogli del venduto....e quel pizzicore aumentava e aumentava...fino a che mi rendo conto che ho il naso tutto rosso che sembro Mastro Ciliegia dopo una sbronza colossale e in più  si aggiunge anche un prurito all'occhio!! Ma tu guarda che la sfiga mi segue ovunque!! Chiamo mio marito che con la sua proverbiale delicatezza mi dice..." Sei veramente un cadavere!! Adesso ti ha preso anche l'allergia!! Hihihi!" Che cosaaa???? No ma dico, può mai essere che a 31 anni suonati mi prende un attacco allergico, che mai avevo avuto prima?? Intanto il negozio era pieno di gente e più passava il tempo più perdevo delle consonanti e come se non bastasse scorgo all'orizzonte LUI...il terrore di tutte le commesse del centro, che al suo passaggio si affacciano agli usci sospirando "stavolta non è toccata a me!" Secondo voi dove poteva mai entrare??? Ma da me no?! Signore distinto di mezza età, porta sempre con lui un borsello, un giornale, occhiali e cappello...esordisce dicendo...cito testuali parole..."Signorina dagli occhi di ghiaccio buonasera!" "Buodasera" faccio io mentre quell'allergia improvvisa si impadronisce di me..."Vorrei una camicia!" "Ba certo" faccio io "Che bisura di collo?"  "non lo so" fa lui "lo dobbiamo misurare, me lo misura in pollici per favore?" "Bi scusi dod ho capito" "Si la misura del collo...non ha un centimetro in pollici?" O_o  EH??????  Da questo punto in poi e stato un crescendo di domande impossibili tanto che ho addirittura pensato che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo, perchè non avevo mai sentito tante assurdità tutte insieme...mi guardavo intorno con una faccia interrogativa, tra le risatine degli altri clienti, cercando di capire dove potessero aver piazzato in mia assenza le telecamere nascoste...doveva essere una Candid Camera! Ore 17:00 questo gentilissimo signore è uscito dal mio negozio alle 20...quando ormai credevo di non farcela a non stramazzare al suolo! Torno a casa devastata e mio marito..."Mamma mia!! Certo che la vecchiaia avanza eh?!" ARRRRGGHHHH!!!!



Mafaldine con moscardini affogati

Ingredienti:

400g di mafaldine
4 moscardini di pezzatura media
1 barattolo di pomodori pelati
1 bicchiere di buon vino bianco secco a temperatura ambiente
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
prezzemolo
olive nere di Gaeta

Preparazione:
Come sempre se i moscardini non sono stati già puliti da un simpaticissimo pescivendolo bisogna farlo con vostre le manine sante...quindi eliminare il becco, pulire la testa e una per volta tutte le ventose, cosa che io consiglio di fare sempre, perchè ci sono sempre residui incastrati, basta passarle sotto dell'acqua corrente. Se i moscardini sono piccoli o medi non serve togliere la pelle, se invece sono più grandi vi conviene toglierla, perchè altrimenti si rischia l'effetto viscido! Una volta puliti staccare la testa dai tentacoli e tagliarla a pezzi, separare i tentacoli e anche qui se sono molto grandi dividete ogni tentacolo ancora in due, altrimenti potete lasciarli interi. In una casseruola con un filo d'olio far imbiondire l'aglio, quindi eliminarlo e aggiungere il peperoncino e i gambi del prezzemolo legati insieme con un pezzetto di spago, appena l'olio riprende calore rosolare i tentacoli...se la pentola è calda abbastanza tenderanno ad arricciarsi subito, appena cambiano colore diventando di un bel rosa, sfumare con il vino, dealcolizzare e aggiungere i pomodori pelati...solo i pomodori, senza il sugo che li accompagna, perchè comunque i moscardini tenderanno a rilasciare i loro succhi...a questo punto aggiustare di sale, incoperchiare e lasciar cuocere almeno 30/35 minuti a fuoco basso. Appena sono teneri mentre la pasta sta cuocendo aggiungere al sughetto le olive, in modo che si scaldino leggermente, senza diventare troppo invasive...scolare condire e....è permesso leccarsi le dita!!



venerdì 25 febbraio 2011

Eggs in Smoking: la mia ricetta a base di uova





Libro di Julia Child...capitolo delle salse, continuo ad esercitarmi con la cucina classica...anche perchè non  volevo perdermi il contest di GustosaMente, mi sono innamorata dei premi messi in palio da Scacco alle Regine...sono dei bijoux  da food addicted che DEVO avere!! In questo contest l'uovo si fa bello e io volevo fare una ricetta in cui l'uovo fosse il protagonista, non solo un'accompagnamento, dove il sapore fosse predominante, non solo un elemento tra tanti...e quindi oggi vi beccate...


Eggs Benedict con salsa olandese


2 uova moooolto fresche
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
sale e pepe
2 fette di carpaccio di Angus affumicato ( o di prosciutto cotto o di Praga )
2 focaccine al curry ( o delle focaccine semplici, o anche un panino diviso in due )

Per la salsa:
4 tuorli
1 cucchiaio di succo di limone filtrato
110g di burro fuso
pepe nero
sale
   

Preparazione: 
Io ho cominciato dalla salsa Hollandaise per cui ho messo sul fuoco un pentolino con  dell'acqua su fuoco basso, ho messo i tuorli in una boule, li ho sbattuti leggermente , quindi ho aggiunto il sale e il succo di limone e ho continuato a sbattere velocemente, ho messo la boule sul pentolino di acqua facendo attenzione a che l'acqua non toccasse il fondo della ciotola, fino a che le uova non sono diventate belle spumose e non sono aumentate di volume, quindi ho aggiunto a filo il burro fuso...questo passaggio è delicatissimo,  la quantità di burro è piuttosto indicativa perchè molto dipende da quanto i tuorli riescono ad assorbirne, quindi occhio a non farla ispessire troppo, non smettete di mescolare e soprattutto, se questo dovesse succedere, fuori dal fuoco e sempre sbattendo con vigore allungarla con un cucchiaio o due di acqua fredda. 
Passiamo adesso all'uovo in camicia...sempre in un pentolino mettere 4 dita d'acqua e l'aceto, portare a leggera ebollizione, quindi con un cucchiaio e con un movimento rotatorio creare nell'acqua un vortice in cui farete scivolare un uovo sgusciato...io lo facco cadere da un piattino...e sempre facendo ruotare l'acqua delicatamente bisogna far sì che l'albume abbracci il tuorlo...se è un po restio aiutatelo avvicinandolo al tuorlo con il cucchiaio! Qui adesso l'importante è il tempismo...nel senso che bisogna imparare a riconoscere al tatto quando l'albume è cotto, ma il tuorlo è ancora molle...un piccolo consiglio potrebbe essere quello si scuoterlo leggermente...se trema tutto è ancora crudo, se, invece, trema solo il tuorlo è bello che pronto. Va condito con sale e pepe...e va assemblato il tutto velocemente e pappato! Quindi...focaccina, fetta di carpaccio affumicato, uovo in camicia e dose abbondante di salsa...paradisiaco!! 

                                                   

mercoledì 23 febbraio 2011

Il mio Bento Box



Il Bento è la risposta giapponese all'avvento dei cibi preconfezionati, del pranzo in paninoteca o delle mense scadenti...contiene un pasto completo, dal riso al dolce, in cui gli abbinamenti tra i colori e le consistenze assumono una valenza molto particolare...direi anche sentimentale...per cui esistono vari tipi di bento, quelli per i bambini, quello per i mariti...e  anche quello per gli amanti! Senza annoiarvi troppo e soprattutto senza far arrabbiare chi di questa arte...sì perchè è di questo che si tratta, se ne intende, ho voluto precisare già nel titolo del post che questo è il "mio" bento, anzi a dirla tutta questo è il bento che ho preparato per il marito..ognuno ha il suo modo di fare le coccole, no?? E, siccome abbiamo voglia di caldo, di sole, di profumo di fiori e di erba, di giornate lunghe e tramonti arancio, allora ho pensato a dei sandwich, quelli che di solito portiamo al mare, nella borsa termica...insieme a delle belle birrette fredddisssime!! Voi non avete voglia di mare??



Vediamo nel dettaglio i vari strati...

Sandwich n°1 - Il 3 Strati -

pan carrè bianco
spek cotto
melanzane grigliate
maionese
brie
pomodorini semidry 
basilico 

Si procede spalmando un velo di maionese su i tre strati di pane, quindi, cercando di non finire tutti gli ingredienti mentre componete il sandwich, si comincia alternando tutti gli ingredienti...io preferisco fare dei paninetti singoli, porzionando in precedenza sia il pane che il resto, perchè mi piace che siano tutti dei "pezzi unici", ma volendo velocizzare, si prepara un paninone e si taglia a pezzi.

Sandwich n°2 - Chichen Salad -

1 petto di pollo - si può usare anche del pollo avanzato -
radicchio e iceberg tagliati a julienne
pepe nero
2 cucchiai di maionese...meglio se home made!
2 cucchiai di panna acida
1 cucchiaino di senape all'antica
pan carrè integrale


 Io ho cotto il pollo in un brodo vegetale con sedano carota e cipolla, una foglia di alloro e qualche grano di pepe nero, una volta cotto l'ho sfaldato e fatto raffreddare. In una boule riunire la maionese, la panna acida, la senape, due cucchiai di olio evo, un bel pizzico di sale, pepe nero,  una bella mescolatina e la salsa è pronta per accogliere il pollo e l'insalatina a julienne, lasciate riposare per un po in frigorifero, ne acquisterà in sapore. Non resta che riempire le fette di pane e addentare!




Sandwich n°3 - SCP! - ovvero scamorza carciofini p. crudo

carciofini alla brace
scamorza affumicata di bufala
insalatina novella
prosciutto crudo
maionese
pan carrè bianco

Qui come sopra basta assemblare i vari ingredienti

Sandwich n°4 - Tea Sandwich -

salmone affumicato
formaggio cremoso
lime
erba cipollina
spinacini
pepe nero
pan carrè integrale


Lavorare il formaggio con il pepe nero macinato, qualche goccia di succo di lime e l'erba cipollina. Spalmare questo composto su una fetta di pane, coprire con il salmone, aggiungere le foglie degli spinacini...ed è fatto!!


Con questo post partecipo al contest di About Food Ricette per un Pic-Nic

lunedì 21 febbraio 2011

Crostata di mele renette...


...o come avrebbe detto Julia Child...Tarte aux pommes...ok devo fare una confessione...io sono una divoratrice di libri di cucina, anzi ad essere proprio...ma proprio sincera ne compro di ogni...anche in lingue che non conosco e voi direte che cosa li compri a fare??? è una questione di cultura! Vero?? :-) Ho una libreria fornitissima, non li ho ancora contati e forse solo per paura di rendermi conto che sono troppi, una mattina all'alba ci sveglia un rumore terrificante, sembrava un terremoto, in un'attimo ho perso dieci anni di vita e acquistato dieci capelli bianchi, ho pensato ai bambini, a un pezzo di casa crollato, a scappare il più velocemente possibile da una imminente catastrofe e, invece, era la mia libreria che poverina, una mattina d'inverno aveva deciso di piantarmi in asso facendo cadere uno dopo l'altro a effetto domino tutti i ripiani uno dopo l'altro!! Ci sono libri  meravigliosi e altri decisamente più cheap, ma la cultura è diversità, quindi c'è sempre qualcosa da imparare! Comunque uno degli ultimo acquisti è proprio il libro di Julia Child, la seconda edizione corredata da tanto di cofanetto e di secondo volume! Sto studiando attentamente e devo dire che questo è stato davvero un ottimo acquisto, le ricette sono spiegate minuziosamente, ma non in maniera nervosa, come se fosse una nonna che parla con la nipotina...con dolcezza. La sua ricetta prevedeva l'uso delle Golden Delicious, io invece ho usato le renette, per salvarle da una fine orribile...l'avvizzimento! Essendo una studentessa attenta, vi riporto le dosi del libro...



Ingredienti:
Per il guscio di pasta frolla:
250g di farina00
200g di burro freddo
3 cucchiai di zucchero
1 presa di sale 
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
5/6 cucchiai di acqua fredda

Per il filling:
500g di mele
1/3 di cup di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di cannella
1 uovo
1/3 di cup di zucchero semolato
1/4 di cup di farina setacciata
1/2 cup di panna fresca
3 cucchiai di cognac
zucchero a velo

Preparazione:
Come sempre la pasta folla, anzi in questo caso la Pate Sablée, va impastata velocemente, fatta riposare in frigo, quindi stesa e cotta in bianco con dei pesi, una volta cotta va fatta raffreddare prima di procedere a riempirla. Aspettando che il guscio si raffreddi mettiamo a macerare le mele detorsolate e tagliate a fettine con la cannella e 1/3 di cup di zucchero. In una boule battiamo l'uovo con lo zucchero rimanente, fino a che diventa bianco e alzando la frusta il composto "scrive", aggiungiamo la farina, la panna e per ultimo il cognac, adagiamo le mele nel guscio di pasta, quindi ci versiamo sopra la crema preparata e inforniamo a 180° fino a che la crema comincia a "crescere", ci virranno all'incirca 10/12 minuti, quindi togliete la torta dal forno, cospargete generosamente con lo zucchero a velo e infornate di nuovo per 15/20 minuti, o fino a che le mele risulteranno caramellate. Julia dice che va mangiata calda...e io sempre da buona allieva l'ho fatto...ma vi assicuro che anche fredda merita!



venerdì 18 febbraio 2011

Panna cotta all'arancia con gelatina di Campari


Senza fare troppi giri di parole con questa ricetta partecipo al contest de La Banda dei Broccoli 

e, siccome per me è una presentazione, volevo che fosse una ricetta quantomeno decente....e quindi giù ad arrovellarsi il cervello e lo so che mi ripeto, ma più pensavo meno riuscivo a mettere a fuoco qualcosa di mangiabile. Sta di fatto che comunque, trotterellando tra i corridoi del mio solito super, dove la frutta è piuttosto dozzinale, mi imbatto in un ingorgo davanti al banco dei salumi dove c'era in fila tutta la città...e forse anche qualche borgo limitrofo con un numeretto in mano, manco ci fosse bisogno di approvviggionamenti da bunker...sono stata costretta quindi a cambiare corridoio e a costeggiare i banchi della frutta, sistemati con minuziosa precisione, tanto che mi sembrava fosse cresciuta già dentro quelle cassette, eppure ogni tanto delle eccezioni esistono...nel regno del preconfezionato ho trovato delle arance tarocco siciliane non cerate con delle foglie belle verdi....profumatissime! I miei figli le hanno portate a merenda a scuola...e per loro libera scelta!! Qui ormai la cosa si faceva dura...l'ansia di prestazione si faceva sentire...e come dicevo ieri...quando meno te lo aspetti l'idea arriva! 


Panna cotta all'arancia con gelatina al Campari e scorzette caramellate

Per la panna cotta:
250ml di panna fresca
100ml di latte
100ml di succo d'arancia
4 cucchiai di zucchero
2 fogli di colla di pesce ( io ho usato la qualità oro )

Per la gelatina di Campari Soda:
200ml di Campari Soda
60ml di acqua
qualche goccia di succo di limone
1 cucchiaio colmo di zuchero
2 fogli di gelatina

Per le zest candite:
le zest di 1 arancia
2 cucchiai di zucchero + 1
2 cucchiai di acqua

Preparazione:
In un pentolino mettete a scaldare la panna con il latte, lo zucchero e il succo d'arancia, non deve arrivare ad ebollizione, quindi tenetelo d'occhio! Mettete a bagno in acqua molto fredda i fogli di gelatina, ci vorranno un paio di minuti, tempo durante il quale il composto di panna avrà anche il modo di intiepidirsi leggermente...anche perchè la gelatina non va sciolta in un liquido troppo caldo...comunque...una volta ammollata la gelatina va strizzata e amalgamata alla panna, versatela nei bicchierini e fatela arrivare a temperatura ambiente prima di farla riposare in frigorifero....ok piccolo trucchetto...io la metto a riposare nel congelatore, perchè essendo un dolce che va montato in più stadi ha bisogno di più di un tempo di riposo...e in questo modo accorcio drasticamente ;)...bastano 10 minuti e siamo pronti per la fase successiva! Prepariamo adesso la gelatina di Campari Soda...mettere a scaldare in un pentolino il Campari Soda, lo zucchero, il limone e l'acqua, non appena diventa caldo togliere dal fuoco e scioglierci dentro i fogli di gelatina precedentemente ammollati...e qui come sopra...aspettare che si raffreddi quindi versare con molta attenzione sopra alla panna cotta e rimettere in frigorifero per far addensare. Passiamo adesso alle zest! Con un rigalimoni, o se non ne possedete uno con un coltello, facendo attenzione a prelevare solo la parte color arancio prelevare la buccia dell'arancia e tagliarla a julienne finissima, metterla in un pentolino, coprire di acqua fredda e portare ad ebollizione, scolare e  ripetere la stessa operazione, partendo sempre da acqua fredda, per altre due volte...questo serve per eliminare l'eccessivo amaro contenuto nella buccia. Adesso...pesate le bucce e preparate un caramello con lo stesso peso delle bucce di acqua e zucchero, facendolo andare su fuoco bassissimo, senza farlo colorare, appena lo zucchero si sarà sciolto aggiungere le scorzette e lasciarle caramellare per 4 - 5 minuti, poi togliere dal fuoco e lasciarle raffreddare completamente...poi se vi piace, rotolatele in un pochino di zucchero semolato...come se fossero dei lustrini...prima di adagiarne un mucchietto sopra la gelatina ormai rappresa.
Avvertenze: Questo dolce è sorprendente!!


mercoledì 16 febbraio 2011

Sushi style pasta...e il viaggio



E' un periodo che mi frullano in testa mille cose...quello che ne viene fuori è quello che sono riuscita ad acchiappare al volo...prima che finisca chissà dove...solo che durante il viaggio le idee si modificano cambiano aspetto, magari colore e sapore...no,no...non mi drogo...e non ho bevuto! Era per spiegare che le elucubrazioni mentali spesso si traducono in espressioni...nel mio caso si trasformano in cibo. L'idea di questo finto sushi l'ho vista da Lei, il giorno stesso ho preparato la pasta, ma non era il giorno giusto, quindi ho lasciato che riposasse in frigo per un po e con le mani tutte nere ho aspettato che passasse l'idea giusta...e ci pensavo e ci ripensavo, ma si sa che quando si cerca qualcosa con insistenza è difficile che la si riesca a vedere...eppure l'idea di una pasta fresca al posto dell'alga nori mi piaceva così tanto che...alla fine di idee ne sono venute...eccome se ne sono venute! Quella di oggi è solo una delle varianti che ho provato e in questo caso è un bel fingerino freddo, ma ne ho fatti anche di caldi, gratinati.....ma non vi anticipo niente, perchè questa idea mi è proprio piaciuta, quindi la terrò con me per un po!



Sushi style pasta

Per la pasta al nero di seppia:
100g di farina
1 uovo + 1 tuorlo
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di nero di seppia

Per il ripieno:
200g di formaggio cremoso
2 cucchiai di succo + la buccia grattugiata di 1 lime
salmone affumicato a fette
qualche foglia di un cuore di lattuga
wasabi



Preparazione:
Preparare la pasta all'uovo...non mi dilungo...la saprete fare sicuramente meglio di me! Una volta pronta e bella riposata l'ho tirata non troppo sottile, perchè a me piace che la pasta abbia consistenza, cercando di darle una forma rettangolare, ho rifilato bene i bordi e dal rettangolone ho ricavato due rettangoli più piccoli, che ho cotto in acqua bollente salata per 3/4 minuti, l'ho raffreddata velocemente e asciugata per bene. Passiamo al ripieno...ho lavorato a crema il formaggio insieme al succo e alla buccia del lime, ho steso un foglio di pellicola su un tagliere, cercando di fermarlo per bene, ci ho poggiato un primo rettangolo di pasta e con un coltello da burro...o con quello che volete...ho spalmato un leggerissimo  strato di wasabi, su questo ho continuato a spalmare la crema di formaggio e lime...su cui ho poggiato le fette di salmone e le foglie di insalata private delle nervature centrali. Ora, lato lungo del rettangolo in corrispondenza dell'ombelico ho cominciato ad arrotolare aiutandomi con la pellicola...una volta chiuso questo salamone di pasta nella pellicola bella stretta l'ho messo a riposare in frigorifero per un paio d'ore...poco prima di servirlo l'ho tagliato a fette...e spazzolato!!

lunedì 14 febbraio 2011

Millefoglie di alici e pane carasau...


Per oggi che è San Valentino volevo qualcosa che, proprio come l'amore, facesse bene al cuore e che non fosse solo a forma di cuore! E allora rispolvero le mie amatissime alici, sottovalutate dai più, poverine, che invece io trovo fantastiche...per velocità di cottura, per praticità di preparazione, praticamente non hanno spine, per il sapore intenso e per le proprietà nutritive stratosferiche...se poi ci aggiungete un simpaticissimo pescivendolo che ve le pulisce il gioco è fatto! ;-)
Anche se in foto non si vede ho accompagnato questo millefoglie con una salsa ravigote, solo che ho litigato con il beccuccio del mio dosatore...per cui vi dovete fidare!
Naturalmente le dosi sono per 2...

Ingredienti:

300 g di alici
1 finocchio
3 fogli di pane carasau
2 spicchi d'aglio
10/15 olive nere di Gaeta denocciolate e tagliate a lamelle
1 bicchiere di buon vino bianco secco
prezzemolo
sale, pepe nero, olio evo

Preparazione:
Le alici vanno pulite, aperte a libro e messe a marinare con gli spicchi d'aglio tagliati a lamelle, il prezzemolo tritato, una grattatina di pepe e due cucchiai di vino, con la polpa rivolta verso l'alto in una ciotola alternando uno strato di alici e uno di marinata, coprite la ciotola con della pellicola e lasciate riposare al fresco per almeno un paio d'ore. Passiamo al finocchio...una volta pulito va tagliato a fette sottilissime, per praticità si potrebbe usare una mandolina, ma con un po di pazienza viene bene anche a coltello....comunque...una volta tagliato sottile sottile, va fatto appassire in una padella calda con il resto del vino, fino a che diventa trasparente, poi va fatto raffreddare...ora siccome sono un'appassionata di cucina, ma non di pulizia, ho usato la stessa padella in cui ho brasato il finocchio per bagnare il pane carasau, per cui...ho messo due dita d'acqua nella padella, l'ho scaldata leggermente senza farla bollire e siamo pronti per comporre il millefoglie! Cominciamo con un foglio di pane che va immerso nell'acqua per qualche istante e appena diventa morbido tagliarlo in pezzi e cominciare con il primo strato, sopra al pane adagiamo uno strato di finocchi, quindi le olive e finiamo con le alici ...si procede così fino a finire tutti gli ingredienti, l'ultimo strato naturalmente dovrà essere di pane carasau... 


Piccolo esempio :-)
Questa meraviglia va infornata per 10/12 minuti in forno già caldo a 180°. Buonissimo San Valentino a tutti!


Con questo piatto partecipo al contest di Burro e Miele Piatti Unici



venerdì 11 febbraio 2011

Ćevapčići per l' MTChallenge di febbraio


Come al solito quando parte l'MTChallenge c'è sempre un gran fermento nella blogosfera, come nel mio cervello...e giù a pensare cosa preparare, devo dire che stavolta la sfida è più bella che mai! E qui viene il bello...trattasi di polpette svedesi con un accompagnamento di salsa bruna e mirtilli rossi...e allora perchè non rispolverare le mie origini balcaniche e non presentare un piattino tipico??! Detto Fatto! Le mie sono delle polpette molto speziate, di forma allungata che creano una dipendenza immediata, io ne avrò mangiate delle quintalate, pena, purtroppo, alito leggermente pesantino...ma tanto avevo 10 - 11 anni ed ero in vacanza con la mia nonna, a chi volete che importasse!! Di solito si servono con una salsa piccante a base di peperone e con degli anelli di cipolla cruda, io ho preferito evitare i peperoni che non sono in stagione e ripiegare...se così vogliamo dire...su del cavolo rosso che è comunque decisamente tipico! 

Ćevapčići con insalata agrodolce di cavolo rosso

Per i Ćevapčići:

250g di macinato di manzo
250g di macinato di maiale
50g di lardo ( o pancetta )
1 spicchio d'aglio
prezzemolo tritato
1/2 cipolla tritata finemente
2 cucchiai di paprika dolce
1 cucchiaino di cumino
sale, pepe nero

Per l'insalata di cavolo rosso:

1/2 cavolo rosso tagliato a julienne
mirtilli secchi
1 cucchiaino di miele
2 cucchiai di aceto di mele 
sale, pepe nero
olio evo





Preparazione:
Si comincia col preparare l'insalata di cavolo che va fatta riposare in frigorifero per una notte....quindi...creare un'emulsione con l'olio, l'aceto di mele, un pizzico di sale, pepe nero e il miele, versarlo sul cavolo a julienne, aggiungere i mirtilli secchi, una bella mescolatina ed è pronta per il riposo, questa attesa che oltre a legare bene gli ingredienti e ad ammorbidire leggermente il cavolo, aiuterà a reidratare i mirtilli. E adesso pronti per le polpette...allora...comincio col dire che anche queste andrebbero preparate in precedenza e lasciate riposare in frigo, in modo che tutti i profumi abbiano modo di penetrare nella carne, quello che ne viene fuori è un sapore forte, quindi io vi consiglio se non siete abituati, di diminuire il tempo di riposo diciamo ad un'oretta, invece che una notte. Si comincia dall'aglio, io tolgo il germe interno, lo trito leggermente e poi mettendo il coltello piatto, lo schiaccio più volte facendone una pasta, perchè se c'è una cosa che odio sono i pezzi d'aglio interi! Una volta ridotto l'aglio in una simil purea lo  aggiungo in una boule al macinato, il lardo tritato, la cipolla tagliata finissima, la paprika e il cumino, il prezzemolo sale e pepe, e adesso, come ogni polpetta chiede...via con le mani a mescolare, fino a che tutto è ben amalgamato, o altrimenti avrete delle polpette variegate!! Con il composto si formano delle polpette cilindriche che come dicevo prima vanno fatte riposare un pochino, quindi vanno unte leggermente con dell'olio e cotte su una griglia. Vi consiglio di provarle perchè sono veramente buonissime....questo è un post in diretta, mio marito mi ha vietato di publicare le foto....ma in questo momento in casa mia c'è una specie di brunch!! 

Naturalmente con questa ricetta partecipo all MTChallenge



P.S. piccola modifica postuma sooooloooo per Alessandra...mio marito continua a rifiutarsi, allora vi mostro l'ultimo dei miei nani alle prese con una polpetta...e vi ricordo che erano le 10.30 del mattino!!!

La polpetta che scotta!!!


giovedì 10 febbraio 2011

Casarecce integrali..primo esperimento


Le casarecce mi piacciono molto, tengono molto bene la cottura, anzi per dirla tutta rimangono sempre un po durette, raccolgono bene il sugo e soprattutto si recuperano bene con la forchetta...cosa che salva il pranzo a tutti i commensali, soprattutto ai bambini...comunque tutto questo sproloquio perchè scorazzando allegramente con il mio carrellino nel supermercato e con il mio ormai famigerato occhio per gli affaroni scorgo da lontano una montagna di pacchi di pasta che un solerte addetto stava mettendo in fila...naturalmente corro come se stessero per aprire le porte di Harrods il primo giorno dei saldi...lì mi sono resa conto che forse c'era del compulsivo in quel gesto...comunque il pacco di pasta era mio! Ora non rimaneva che...convincere marito e bambini a mangiare una pasta integrale...ero ancora nel supermercato e già sentivo i commenti!! La sfida era...esaltare e rendere appetibile qualcosa che mai avrebbero voluto mangiare!

Casarecce integrali con pesto rosso, broccoli e tonno affumicato   

Ingredienti:
400 g di casarecce integrali
1 broccolo siciliano
tonno affumicato
2 spicchi d'aglio
15 mandorle
pomodorini ciliegini semi dry
olio extravergine di oliva
parmigiano grattugiato
origano
timo
basilico
pepe nero

Preparazione:
io ho cominciato preparando un pesto rosso con le mandorle, i pomodorini, il parmiggiano grattugiato, timo, basilico e origano e l'ho tenuto da parte. Ho diviso il broccolo in cime e l'ho cotto in acqua bollente salata insieme alle casarecce, proprio come si fa per le orecchiette con le cime, mentre la pasta cuoce in una padella abbastanza capiente ho scaldato un filo d'olio con l'aglio, ho scolato la pasta e ho finito la cottura in padella, aiutandomi con l'acqua di cottura, mantecandola per bene in modo da legare bene il tutto. Una volta pronta, fuori dal fuoco ho aggiunto il pesto e il tonno ridotto in dadini....il risultato è una pasta profumatissima, che odora d'inverno ma anche un po d'estate!


martedì 8 febbraio 2011

Colatura di alici e cavolo cappuccio...il matrimonio del secolo!


L'idea di questo piatto mi è balenata sfogliando" La Cucina Italiana" di febbraio, qui pubblicità fu galeotta tanto che ancora non avevo letto gli ingredienti ma già sapevo quale sapore e profumo volevo che avesse quello stesso piatto nella mia cucina...neanche a dirlo ho apportato delle modifiche, tra cui proprio la colatura di alici che su di me ha un effetto tipo pozione magica...la metterei ovunque, anche se mi rendo conto che sarebbe una forzatura!! Che dire del cavolo cappuccio...non so da voi, ma qui da me non si usa molto, invece oltre ad essere buonissimo sia crudo che cotto aggiunge a questo piatto una nota croccantella niente male! Io vi do le dosi per due porzioni...un po abbondanti :D

Tagliatelle multicolor con colatura di alici e salsa al porro



Per le tagliatelle:
1 uovo intero + 1 tuorlo
1 cucchiaino di olio evo
1 pizzico di sale
100g di farina

Per la salsa:
1 porro 
1 noce di burro
1 foglia di alloro
50g di stracchino
1 mestolo di brodo vegetale o di acqua

1-2 cucchiaini di colatura di alici
nastri di cavolo cappuccio bianco e nero
pepe nero


Preparazione:
Io comincerei dalla pasta che ha bisogno di un pochino di riposo....non vi annoio con la spiegazione...tanto lo sapete come si fa ;) Il porro va tagliato ad anelli e fatto stufare su fiamma dolcissima per 15/20 minuti con la foglia di alloro, la noce di burro, un filo d'olio e va bagnato non appena asciuga troppo con il brodo caldo....attenzione che il porro è permaloso, se lo lasciate troppo da solo si arrabbia!! 3 o 4 minuti prima di spegnere il fuoco eliminate la foglia di alloro e aggiungete lo stracchino, in modo che si sciolga per bene e che formi una bella cremina...a questo punto va frullato per benino, quello che si ottiene è una salsa....fondente, morbidosa...goduriosissima...che va tenuta in caldo! Adesso passiamo al cavolo che va sbianchito in acqua bollente salata....allora si può cuocere anche la pasta nella stessa acqua vero??? NO! perchè il cavolo viola tinge immediatamente l'acqua di blu e a meno che non vogliate la pasta dei puffi forse sarebbe meglio cuocere la pasta prima o comunque in un'altra pentola! ok! riprendo il filo.....una volta sbianchiti i nastri di cavolo e bollita la pasta va condita con un filo d'olio e con la colatura di alici...una bella mescolatina, una macinata di pepe, quindi salsa a specchio, nido di pasta e libero sfogo a versetti di piacere!!


sabato 5 febbraio 2011

Cake Pops per un contest che non potevo perdere!






Con la ricetta di oggi partecipo al contest di Saretta, sìsì, proprio quella de L'appetito vien leggendo, scorrendo tra tutte le proposte già presentate sono stata colta da malore improvviso, perchè sono tutte molto belle, alcune addirittura geniali, ma l'argomento della sfida è talmente stuzzicante che proprio non potevo fare a meno di partecipare e quindi giù a scervellarmi per trovare qualcosa di almeno un pochino differente...la risposta è stata Cake Pops!! Ho letto e riletto il regolamento, le ricette dolci sono ammesse e allora cosa meglio di un simil lecca lecca come finger dolce???!



Ma si sa...tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...io sono un disastro con le decorazioni...o comunque con tutto quello che in un animo femminile dovrebbe albergare...la grazia! Quindi quelli che vi mostro sono gli esperimenti meglio riusciti, tengo per me gli abomini che ho scartato!!! Veniamo alla ricettina adesso!
Ho preparato una normalissima torta margherita aromatizzata alla vaniglia e colorata con del colorante rosso...(dato che siamo nel periodo di cuoricini e rosa confetto ho colto la palla al balzo!) ne è venuta fuori una buonissima torta rosa per la gioia di mia figlia...incubo assoluto del maschio che si è categoricamente rifiutato di portarla per merenda a scuola! Sto divagando....comunque diciamo che con una tortiera da 24 vengono un'infinità di lecca lecca, quindi ho dimezzato le dosi è usato la metà della torta.

Ingredienti:
torta margherita (nel mio caso colorata di rosa e aromatizzata alla vaniglia)
200g di  zucchero a velo
100g di formaggio cremoso a temperatura ambiente
80g di burro morbido
cioccolato al latte o fondente per la copertura
codette colorate
bastoncini da lecca lecca o spiedini di legno

Preparazione:
Una volta fredda la torta va sbriciolata, la grana deve essere piuttosto fine, quindi se dovesse essere necessario aiutatevi con un mixer, una volta ridotto tutto in briciole passiamo alla glassa che farà da legante e che ci permetterà di tenere insieme le palline di impasto...con una frusta lavorare a crema il burro con il formaggio, aggiungere lo zucchero e mescolare per bene, si otterrà un composto liscio e viscoso che con l'aiuto di un cucchiaio andremo ad incorporare alle molliche di torta. Adesso serve una pausa frigo, o se non avete tempo una pausetta in congelatore, altrimenti il composto risulterà troppo appiccicoso e difficile da lavorare, allora mentre si riposa prepariamo il bagnomaria per sciogliere il cioccolato. Torniamo al frigo e riprendiamo il composto rosa con cui formeremo delle palline della grandezza di una noce, una volta pronte bisogna intingere un'estremità del bastoncino nel cioccolato fuso, quindi infilarlo nelle palline fino a metà...questo lo farà aderire al composto e faciliterà l'operazione di copertura...questo è il risultato...



ora c'è di nuovo bisogno di un pochino di freddo...quindi vanno passati nel cioccolato fuso, bianco o fondente e decorati a piacere. Si servono ben freddi!!


mercoledì 2 febbraio 2011

Lemon curd meringue tart....per un ritorno colorato!



Ciaooooooooo! Ho passato giorni davanti a questo schermo con mille cose da dire senza sapere bene da dove cominciare, quindi ho deciso di soprassedere e togliere un po di ragnatele da questo mio povero blog con una sferzata di colore...anche se, non sperate di risparmiarvi fiumi di racconti noiosissimi su cosa mi ha tenuto lontana da qui! ;) Complici dei chili di limoni profumatissimi che mi sono stati gentilmente recapitati da Crì ( :x ) è iniziata la mia produzione di lemon curd...che adesso occupa praticamente quasi tutto un ripiano del frigorifero ( AIUTO!), io lo trovo spaziale, ma il maritino mi fà..."Si sente il limone eh?!" cosa che mi ha spinto a pensare di doverne "ammorbidire" il gusto....e quindi....pasta frolla e meringa!

Crostata meringata al lemon curd

Pasta frolla ( ricetta di M. Roux )
250g di farina
200g di burro morbido
100g di zucchero al velo 
2 tuorli
1 pizzico di sale

Lemon curd ( Del Cavoletto di Bruxelles )
1 dl di succo di limone
la buccia di 2 limoni
1 baccello di vaniglia ( piccola variante)
1 cucchiaio di fecola
4 uova intere
100g di burro

Meringa:
100 g  di zucchero a velo
4 albumi

Preparazione:
io ho cominciato dalla sablè, seguendo attentamente i dettami del Maestro, quindi ho setacciato la farina con lo zucchero e il pizzico di sale, ho formato la fontana, al centro ho messo il burro morbido tagliato a pezzetti e ho sabbiato il tutto con la punta delle dita, appena formate le briciole ho rifatto la fontana e incorporato i tuorli, lavorando il tutto brevemente, ne ho fatto una palla che ho messo a riposare coperta da pellicola al freschetto! 
Passiamo alla crema di limone...la prima cosa da fare è mettere sù un pentolino per il bagnomaria...dopo aver lavato i limoni, ne ho grattugiato la buccia e ho raccolto il succo, ci ho stemperato dentro il cucchiaio di fecola, a parte, direttamente nella boule che andrà sul fornello, ho lavorato il burro morbido con lo zucchero e i semini del baccello di vaniglia, ho incorporato le uova una alla volta, ho aggiunto il succo con la fecola e ho poggiato la boule sul pentolino con l'acqua al limite dell'ebollizione....a questo punto armati di pazienza e di un cucchiaio di legno si sta lì ad inebriarsi di profumo fino a che la crema non si addensa....ne ho mangiata la metà mentre la mettevo nei vasetti!! Una volta che la pasta è bella fredda ci ho rivestito lo stampo e l'ho cotta in bianco a 180° per 10 minuti con i pesi e per altri 5 senza, l'ho lasciata raffreddare leggermente e per ingannare l'attesa, ma soprattutto per allontanarmi dalla crema ho preparato la meringa, cominciando con il montare gli albumi a neve, appena sono semimontati, ma ancora morbidi ho incororato poco alla volta lo zucchero setacciato....diventano di un bianco lucido....bellissimo! Ora riprendiamo il guscio di pasta, riempiamolo con quello che è rimasto del lemon curd e copriamo il tutto con la meringa...piccolo passaggio in forno caldo a 180° per 15 minuti....et voilà!

P.S. senza farmi prendere troppo dall'emotività volevo ringraziarvi tutti....per i messggi che mi avete mandato e per le cose che avete continuato a scrivermi nonostante la mia assenza! :x